IN ATENEO
Dottorato, il futuro della ricerca
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Nuove linee e nuovi sbocchi del dottorato di ricerca. Si è svolto ieri nell’auditorium dell’Orto botanico di Padova l’incontro I corsi di dottorato di ricerca: riflessioni sull’accreditamento e sulla valutazione, organizzato dal Patrizia Burra, prorettore alla Formazione post lauream dell’università di Padova, dalla consulta dei coordinatori dei corsi di dottorato di ricerca e dal servizio Formazione alla ricerca, cui hanno partecipato, tra gli altri, Raffaella Rumiati, vicepresidente del Consiglio direttivo Anvur, e Daniele Livon, direttore generale per la programmazione, il coordinamento e il finanziamento delle istituzioni della formazione superiore del Miur.
“Il dottorato di ricerca è molto cambiato negli ultimi anni – spiega Patrizia Burra -, soprattutto con l’entrata in vigore della legge Gelmini nel 2010. L’Università di Padova punta al miglioramento della Ricerca, alla migliore qualità dei Dottori di Ricerca che conseguono il titolo a Padova, al miglioramento del posizionamento in ambito lavorativo e, in particolar modo, all’internazionalizzazione favorendo la mobilità dei nostri studenti all’estero e aumentando la capacità del nostro Ateneo di attrarre studenti e docenti stranieri”.
I membri Anvur e Miur hanno confermato che l’attrattività del dottorato italiano è buona, e la distribuzione delle borse di dottorato sul territorio nazionale è discretamente equilibrata, nel rispetto della parità di genere.
“L’ateneo di Padova – conclude Burra – continua ad attrarre studenti stranieri che si iscrivono al dottorato, con un aumento negli ultimi 3 anni dal 12% a quasi il 16% degli immatricolati per ciclo”.