IN ATENEO
Erasmus, aumentano i fondi per le borse
Più fondi dal governo per la mobilità internazionale, con l’obiettivo di incrementare le borse Erasmus del 10% annuo fino al 2016. È questo l’intento che il Miur dichiara di perseguire con un recente decreto ministeriale, che da qualche giorno è stato registrato presso la Corte dei Conti. Il provvedimento si occupa anche di tutorato e della promozione dei corsi di laurea a carattere scientifico. Il punto maggiormente innovativo, che assorbe il 75% dei fondi messi a disposizione, riguarda però il finanziamento della mobilità verso università straniere, che passa da 11 milioni annui del periodo precedente a circa 51 per il triennio 2014-2016. Un aumento che dovrebbe consentire di aumentare il numero e l’importo delle borse Erasmus. In linea di principio infatti gli assegni agli studenti sono pagati dall’Unione europea, spesso però in misura così esigua da costringere gli atenei a intervenire per integrare le borse, oltre che per pagare il viaggio di andata e ritorno per la destinazione scelta.
I fondi saranno ripartiti alle singole università secondo un meccanismo predisposto dal ministero, che tiene conto di alcuni parametri qualitativi, premiando chi incentiva la mobilità internazionale e la inserisce dentro una specifica progettualità, seguendo al meglio il percorso dei propri studenti. È previsto un monitoraggio costante dei dati, dei risultati e delle risorse basato sull’anagrafe degli studenti.
A questo riguardo all’università di Padova viene attribuito per il 2014 il 4,494% delle risorse messe a disposizione a livello nazionale, pari a 2.196.891 euro: un bel salto rispetto ai 524.679 euro dell’anno scorso e ai 575.986 del 2012/2013. Un aumento che potrebbe riguardare anche agli studenti partiti quest’anno, anche se i dettagli dell’impiego delle risorse devono essere ancora concretamente stabiliti da ogni singolo ateneo, scegliendo tra l’incremento dell’importo delle borse e/o l’accensione di ulteriori opportunità di mobilità.
Il dato pone comunque Padova al quarto posto tra le università statali italiane, dopo Bologna, Roma – Sapienza e Torino, mentre l’ateneo è al secondo posto in Italia per il numero degli studenti iscritti che partono per un programma Erasmus: 1.163 l’anno scorso, a cui si vanno ad aggiungere 299 studenti che hanno partecipato ad altri programmi di mobilità, come ad esempio gli accordi bilaterali con università straniere, che possono anche essere finalizzati al raggiungimento di titoli doppi o congiunti.