IN ATENEO

Una nuova guida e visori 3D per riscoprire l’antica Patavium

Sono stati presentati il 23 giugno due importanti nuove iniziative nell’ambito delle celebrazioni per il bimillenario della morte di Tito Livio.

Più di 2.000 anni sono trascorsi da quando lo storico patavino percorreva le strade della sua città, descritta dalle fonti come ricchissima – opulentissima urbs – che vantava un considerevole numero di cittadini di censo elevato, ovvero di cavalieri. Doveva quindi essere una città monumentale, dotata di tutti gli edifici adatti a ospitare le magistrature romane, di templi, di un imponente  anfiteatro e di teatro, di domus abbellite da mosaici e affreschi colorati. Un fiume dalla portata consistente, il Meduacus, ne attraversava il centro, ma dei solidi ponti in pietra fungevano da cerniere permettendo un facile collegamento tra i due versanti della città.

 

Nella figura: Veduta ricostruttiva del porto fluviale di Padova romana dalla gradinata emiciclica forse destinata ad ospitare gli spettatori di spettacoli navali rappresentati sul fiume (Patavium Virtual Tour, elaborazione IKON srl).

Di tutto ciò pochissimo si è salvato: invasioni barbariche, arrivo dei Longobardi, eventi climatici, distruzioni inflitte dall’uomo a quanto dell’antichità era in qualche modo sopravvissuto hanno fatto sì che la bellezza e la monumentalità della Patavium di Tito Livio sia andata quasi del tutto perduta. Ma le ricerche archeologiche, condotte con rigore fin dall’Ottocento nel sottosuolo della città, hanno permesso di recuperare moltissimi dati che, messi a sistema con i ritrovamenti più recenti permettono oggi di avere un’idea abbastanza precisa della città antica e del territorio circostante.

Queste conoscenze sono oggi confluite nella nuova guida Padova, la città di Tito Livio, curata da Jacopo Bonetto, Elena Pettenò e Francesca Veronese ed edita da Cleup: un testo divulgativo ma aggiornato che ha coinvolto studiosi appartenenti alle istituzioni culturali della città – università, soprintendenza, musei civici – e professionisti che da anni svolgono la loro attività indagando il sottosuolo urbano. Nella guida la città antica è presentata attraverso una breve serie di saggi, a cui seguono schede descrittive di luoghi e monumenti, in alcuni casi visitabili.

Se la guida si pone come valido strumento di conoscenza per cittadini, turisti, insegnanti e giovani, un nuovo strumento permetterà di vedere Patavium come mai prima d’ora. Grazie a un accurato lavoro di ricostruzione condotto dal Dipartimento dei Beni culturali e ad appositi visori per la realtà virtuale, sarà infatti possibile effettuare un salto nel tempo e ritrovarsi nella città di Tito Livio con un’esperienza fortemente immersiva e del tutto nuova.

Con il Patavium virtual tour, curato da Jacopo Bonetto, Arturo Zara e Alberto Vigoni e realizzato da IKON, sarà possibile andare dal teatro, che sorgeva a sud, in corrispondenza dell’odierno Prato della Valle, all’anfiteatro, che sorgeva a nord e di cui oggi sopravvive la parte centrale, detta Arena. Tra l’uno e l’altro si passerà per il porto fluviale sul Meduacus, sarà possibile attraversare i ponti e vedere il panorama della città a 360°. Un’esperienza fortemente coinvolgente, che si fonda su accurati studi scientifici e sull’elaborazione dei dati derivati dalla ricerca archeologica condotta a Padova dall’Ottocento a oggi.

I visori resteranno a disposizione del pubblico nel cantiere archeologico attivo dal 3 luglio al 5 agosto in Prato della Valle, per le operazioni di riemersione del teatro romano della città. Saranno poi disponibili per il pubblico presso la sede della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per l'area metropolitana di Venezia e le Province di Belluno, Padova e Treviso in occasione delle Giornate europee del patrimonio il 23 e il 24 settembre 2017. Da ottobre, infine, i visori saranno disponibili presso la sede dei Musei Civici agli Eremitani per il pubblico interessato a una visita museale completa.

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