UNIVERSITÀ E SCUOLA

Scuola: in America la lezione si compra online

“Cosa hanno in comune Harry Potter, Frodo e Katniss Everdeen (la protagonista di Hunger Games)? Tutte le loro avventure seguono il modello narrativo classico del viaggio eroico descritto dal famoso studioso americano Joseph Cambpell.” È questa la premessa di una lezione multimediale di un’ora che mira a spiegare agli studenti delle scuole medie o superiori “gli elementi portanti la tradizione narrativa della Grecia Antica”, e la costruzione di archetipi e miti, attraverso l’esplorazione “delle storie che stanno loro più a cuore, da Matrix a Guerre Stellari passando per Alla Ricerca di Nemo.” Ricco di animazioni e video, “Hero’s Journey”, così è intitolato il file a firma della docente californiana Laura Randazzo, è uno di quasi 2 milioni di piani di lezione, analogici e digitali, per ogni classe, grado e materia, che si possono scaricare da TeachersPayTeachers.com, un sito web che ha deciso di applicare i fondamenti della sharing economy, l‘economia della condivisione, anche all’insegnamento.

TeachersPayTeachers (TpT) è nato nel 2006 su iniziativa di Paul Edelman, che all’epoca era professore di Comprensione e scrittura per la seconda media in una scuola pubblica a East Flatbush, un quartiere di Brooklyn. “Insegnare è davvero difficile e uno degli aspetti più complessi è la preparazione delle lezioni: Che argomenti trattare domani? Come trattarli? Che materiali e contenuti usare? Come testare l’apprendimento dei ragazzi? – dice Edelman – Ci vogliono anni per diventare veramente bravi a farlo. Nel frattempo, si chiede aiuto ai colleghi, di persona o su Internet”. Giacché nel 2006 di risorse online di questo tipo ce ne erano poche, Edelman decise di crearne una lui, TpT, che descrive come “un sistema di libero mercato per risolvere il problema e motivare i docenti migliori a mettere a disposizione di tutti gli altri il proprio lavoro di più alta qualità”.

Oggi, TpT vanta 3,4 milioni di membri. L’azienda prevede che, nel 2015, un insegnante americano su tre farà uso del sito. Alcuni piani di lezioni, e altri materiali utili all’insegnamento, sono scaricabili gratuitamente, ma la maggior parte ha prezzi che variano dal centesimo agli oltre 3.000 dollari, concentrati soprattutto nelle fasce basse, tra i 2 e i 5 dollari circa. “Sapevo che un piano di lezione fatto bene sarebbe valso facilmente tra i 3 e i 4 dollari a quegli insegnanti che volessero risparmiare tempo e diventare più efficaci – dice Edelman – Quindi sapevo che il progetto avrebbe funzionato. E infatti ha funzionato”. Grazie alle economie di scala, i nuovi docenti-imprenditori hanno incassato ad oggi 175 milioni di dollari di vendite. Dodici di essi sono diventati milionari e 300 altri circa, tra cui anche Randazzo, hanno guadagnato più di 100.000 dollari a testa.

A contribuire al successo del sito, oltre naturalmente alla diffusione sempre più capillare delle nuove tecnologie e del loro uso, è stato senz’altro anche l’avvento di nuovi, più rigidi e controversi standard curriculari, i cosiddetti Common Core. Introdotti in quasi tutti gli stati dell’Unione a partire dal 2010, essi impongono obiettivi precisi che ogni studente americano deve raggiungere alla fine di ogni anno scolastico in inglese e matematica e hanno gettato tutti, docenti, alunni e famiglie, nel panico più totale. Su TeachersPayTeachers sono apparsi di conseguenza oltre 200.000 file dedicati esclusivamente al fare scuola nell’era del Common Core. Infine, non va dimenticato il fatto che, quando si tratta di approcci pedagogici e materiali didattici, gli insegnanti si fidano l’uno dell’altro più di quanto si fidino di esperti, consulenti e aziende specializzate. Conferma Edelman, “I piani di lezione [venduti su TpT] funzionano così bene perché sono stati creati da docenti veri che hanno reale esperienza in classe!”

Così, se TpT è nata come iniziativa personale di un singolo individuo – Edelman racconta di esserne rimasto l’unico dipendente per i primi cinque anni e di essersi inizialmente affidato a esperti in India e Ucraina per la parte più prettamente informatica del progetto – di recente si è ingrandita non poco. Grazie alla commissione del 15% che si prende su ogni vendita, e sotto pressione di una competizione sempre in aumento (è appena approdata sul mercato americano anche la rivale britannica TES.com), oggi l’azienda cui TpT fa capo, Teacher Synergy, ha 80 dipendenti in giro per il mondo, un nuovo amministratore delegato, Adam Freed, e una aggiornata app per iPhone. E c’è di più. TpT si prepara infatti ad espandersi anche all’estero e sta lavorando a un servizio, e relativi prodotti, per la formazione professionale dei docenti e a un secondo luogo digitale di scambio in cui siano i genitori a poter acquistare risorse create dagli insegnanti al fine di sostenere il processo di apprendimento dei figli anche fuori dalle quattro mura di un’aula. 

Valentina Pasquali

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