IN ATENEO

Le università italiane a sostegno degli accademici turchi

La Crui, in sintonia con la posizione assunta dalla European University Association (EUA), esprime forte condanna per le misure adottate dal governo turco a seguito del tentativo di colpo di Stato del 15 luglio scorso. Misure che, secondo la Conferenza dei rettori, “colpiscono i diritti civili dei singoli e della collettività” e che mortificano “le libertà di ricerca, insegnamento ed autogoverno per lunga tradizione proprie delle università ed essenziali alla loro vita”.

“Già nell'immediato, le misure del governo turco provocano gravi danni alle collaborazioni oggi attive e stabilite grazie a un lungo percorso ispirati a valori che oggi vengono negati” scrivono i rettori, aggiungendo che “Questi sviluppi troveranno da parte nostra concrete risposte per un verso di condanna degli abusi, per altro verso di solidarietà alle Comunità universitarie turche: ai docenti, ai ricercatori e agli studenti”.

Anche l'università di Padova, come tutti gli atenei italiani, segue con grande apprensione quanto sta succedendo in Turchia, da dove arriva la notizia delle ‘dimissioni forzate’ di 1577 alte cariche delle università turche. "Sono preoccupato dalla gravissima situazione che si sta vivendo in Turchia – afferma il rettore Rosario Rizzuto – dove si sta portando a termine una repressione di quei valori universali di libertà, fondamentali per tutti e in particolar modo cari ad un ateneo come quello padovano, che fa proprio della libertà il suo valore fondante. Come università, assieme agli altri atenei italiani, continueremo a far sentire forte la nostra voce a favore di docenti e rettori turchi, invitando governi e studiosi europei a prendere posizione contro gli ultimi sviluppi e a favore di una piena democrazia in Turchia".

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