CULTURA

Leonardo da Vinci, l’uomo modello del mondo

È nel posto d’onore, al centro. Ci si mette in fila per ammirarlo, spingendo lo sguardo all'interno del suo spazio protetto. Si rivela così l’Uomo Vitruviano, offrendosi come gran finale: simbolo di perfezione classica, sintesi dell'armonia dell'uomo nel cosmo, gioco di mutazioni ed equivalenze date da due centri e due posizioni, dal corpo e dallo spirito che si ricompongono nelle misure della bellezza. Attorno, a comporre un ideale abbraccio, troviamo le pagine del codice Huygens, manoscritto rinascimentale attribuito a Carlo Urbino da Crema che riproduce riflessioni di Leonardo da Vinci sul movimento dei corpi (The Morgan library & museum di New York), e altrettanti studi di Leonardo sulle proporzioni del corpo umano, provenienti dalle collezioni reali di Windsor Castle, realizzati a Milano intorno al 1490, mai esposti insieme e ora sistemati ai lati del piano rialzato della grande sala. Qui l'attenzione cade sul busto, sul volto e sul piede, elemento che ritorna nell'Uomo Vitruviano, il quale mostra un piede sinistro in posizione innaturale proprio perché Leonardo voleva evidenziarne la lunghezza: "piè fa la sectima parte dell'omo".

Il percorso espositivo veneziano racconta Leonardo attraverso gli studi, le evoluzioni del pensiero, le città attraversate: partendo dai lavori del primo periodo fiorentino, passando per la lunga esperienza milanese alla corte di Ludovico il Moro e il breve soggiorno a Venezia (ricordato in una annotazione del 13 marzo 1500 dal liutaio Lorenzo Gusnasco, corrispondente di Isabella d'Este), con un focus dedicato ai rapporti di scambio con Albrecht Dürer e Giorgione - quest'ultimo svelato dal disegno leonardiano della Testa di Cristo con una mano che gli afferra i capelli, realizzato utilizzando una punta d'oro, il cui riflesso si può trovare nel Cristo portacroce di Giorgione della Scuola di San Rocco -fino al ritorno a Firenze e gli ultimi anni in Francia, ad Amboise, dove muore il 2 maggio del 1519. Per i 500 anni dalla morte, dunque, e fino al 14 luglio, le Gallerie dell'Accademia di Venezia presentano la mostra Leonardo da Vinci. L'uomo modello del mondo.

e l'è a Venezia Lionardo da Vinci

Con l'acquisizione della collezione di Giuseppe Bossi nel 1822, alle Gallerie dell'Accademia giunsero venticinque fogli autografi di Leonardo, un tesoro che offre una visione ricca e completa della produzione e quindi del pensiero, documentandone le ricerche scientifiche con studi di proporzione del corpo umano, botanica, ottica, fisica, meccanica, armi, e con studi preparatori per alcuni dipinti come la celebre e perduta Battaglia di Anghiari e la Sant’Anna con la Vergine e il Bambino. E ovviamente, su tutti, l'Uomo Vitruviano. Si tratta del fondo pubblico italiano con il numero più consistente di disegni del maestro di Vinci.

La rassegna, curata da Annalisa Perissa Torrini e Valeria Poletto, propone settanta opere. Accanto ai disegni veneziani sono sposti altri importanti fogli di Leonardo (per un totale di trentacinque opere autografe), provenienti dalla Royal Collection di Windsor Castle, dalla National Gallery di Washington, dal Fitzwilliam Museum di Cambridge. La sezione dedicata allo studio di proporzioni e di anatomia, centro dell'intera mostra, propone fogli di Windsor e alcune pagine del codice Huygens; antiche edizioni del De architectura di Vitruvio, del Divina proportione di Luca Pacioli, del Preclarissimus liber elementorum di Euclide, del De Humani corporis fabrica di Andrea Vesalio permettono di fissare un prima e un dopo, di rintracciare origini e fonti e, infine, l'eco degli studi anatomici di Leonardo.

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