CULTURA

Un libro a Natale, una riflessione sull'obsolescenza programmata degli oggetti

Il testo che vi vorrei proporre come lettura per le festività è l’opera di Serge Latouche Usa e getta. Le follie dell’obsolescenza programmata. Produrre di più e consumare di più. L’argomento affrontato da Latouche è quello relativo al fatto che molti degli prodotti con cui quotidianamente abbiamo a che fare, dalle lavatrici ai frigoriferi fino ai comuni cellulari che tutti noi usiamo, hanno in realtà una programmazione ben precisa per cui dopo un certo periodo di tempo, esattamente calcolato, non funzionano più. Questo rientra in una vera e propria nuova fase dell’economia, quella che prevede in realtà che questi nuovi prodotti siano già progettati, sin dall’inizio, per avere una scadenza: non è più un’obsolescenza tecnica, legata al fatto che l’oggetto è stato usato troppo o i materiali che lo componevano si sono degradati. E’ una fase ancora più complessa nel senso che i progettisti già prevedono, ad esempio, che dopo 18 mila copie una stampante non funzioni più o che dopo 3 anni cedano i bulloni del carrello di una lavatrice. Ed è un qualcosa che permette, secondo chi ha pensato queste regole, all’economia di progredire e andare avanti. Però questa economia dell’obsolescenza chiaramente porta a un estremo consumismo, a un estremo spreco ed è esattamente questo che viene denunciato da Latouche.

L’autore lavorò insieme alla regista tedesca Cosima Dannoritzer che al tema dell'obsolescenza economica aveva dedicato un docufilm dal titolo Prêt à jeter, cioè pronti per essere gettati. I due hanno poi deciso di approfondire questo tema, di fare ulteriori ricerche e capire quali erano le origini di questa economia. Curiosamente l'inizio risale addirittura al1924 quando il cartello dei produttori di lampadine si accorse che la durata delle lampadine era eccessiva, 2500 minuti, invece dei 1000 minuti che i produttori avevano individuato come durata massima. Quindi si impose ai realizzatori delle lampadine di non superare quella durata. L’altro momento importante in cui si vide l’applicazione di questa tecnica fu con l’invenzione delle calze di nylon. 

Questa, quindi, è la nuova struttura dell’economia su cui, secondo me, proprio in questo periodo di alto consumismo, come quello delle feste natalizie, è bene che riflettiamo un po’ tutti. E si inserisce anche quella che è una nuova era geologica che alcuni miei colleghi di storia ambientale stanno individuando: dopo l’Antropocene e il Capitolocene si parla ora di un nuovo periodo storico che è il Wasteocene in cui l’uomo produce molti rifiuti e questa realtà è proprio più identificata dalla produzione di rifiuti che da qualsiasi altra attività produttiva che potrebbe invece magari salvare il pianeta. Buona lettura e buone festività a tutti. 

Elisabetta Novello parla del libro di Serge Latouche "Usa e getta. Le follie dell'obsolescenza programmata". Riprese e montaggio di Barbara Paknazar

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