CULTURA

"Stranieri ovunque" a Venezia. La 60esima Esposizione internazionale d'arte

Sessanta edizioni e un 2024 dedicato alla celebrazione dello straniero, del lontano, dell’outsider, del queer e dell’indigeno. La Biennale Arte dà il benvenuto al brasiliano Adriano Pedrosa, primo curatore sudamericano, direttore del MASP, il museo d'arte di San Paolo progettato dall’architetta, designer, scenografa italiana naturalizzata brasiliana Lina Bo Bardi, Leone d'oro speciale alla memoria alla Biennale Architettura 2021. La 60esima edizione, in programma dal 20 aprile al 24 novembre, l'ultima per e con il presidente Roberto Cicutto, che terminerà il mandato nel prossimo mese di marzo (in sala, durante la presentazione, c'era già il prossimo presidente Pietrangelo Buttafuoco). I Leoni d’Oro alla carriera 2024 sono stati attribuiti all’artista brasiliana, italiana di nascita, Anna Maria Maiolino e all’artista turca, che risiede a Parigi, Nil Yalter.

"La Biennale è un osservatorio privilegiato sul mondo - ha sottolineato Cicutto -. Adriano Pedrosa è il primo curatore della Biennale Arte proveniente dall’America Latina, scelto perché portasse il suo punto di vista sull’arte contemporanea rileggendo culture diverse come fosse un controcampo cinematografico. Mi aveva promesso di portare molta bellezza e, vedendo le anteprime, devo dire che la bellezza c'è". Stranieri ovunque – Foreigners everywhere è un titolo tratto da una serie di lavori del collettivo Claire Fontaine, nato a Parigi e con sede a Palermo: sculture al neon di vari colori, realizzate a partire dal 2004, con le parole Stranieri ovunque riportate in 53 lingue, un'espressione a sua volta presa dal nome di un omonimo collettivo torinese che nei primi anni Duemila combatteva il razzismo e la xenofobia in Italia. "Il contesto in cui si colloca l’opera è un mondo pieno di crisi multiformi che riguardano il movimento e l’esistenza delle persone all’interno di Paesi, nazioni, territori e confini e che riflettono i rischi e le insidie celati all’interno della lingua, delle sue possibili traduzioni e della nazionalità, esprimendo differenze e disparità condizionate dall’identità, dalla cittadinanza, dalla razza, dal genere, dalla sessualità, dalla libertà e dalla ricchezza".

Sono 332 gli artisti in mostra. "Il periodo di ricerca e di selezione degli artisti è stato intenso, un viaggio davvero straordinario", ha raccontato Pedrosa durante la presentazione a Venezia, e ha poi aggiunto: "A livello personale mi sento molto coinvolto dai temi di questa edizione. Sono il primo curatore dichiaratamente queer nella storia della Biennale Arte e provengo dal contesto brasiliano e latinoamericano in cui l’artista indigeno e l’artista popular svolgono ruoli importanti; sebbene siano stati emarginati nella storia dell’arte, di recente hanno cominciato a ricevere maggiore attenzione. Il Brasile è anche la patria di molti esodi, una terra di stranieri per così dire: oltre ai portoghesi che lo hanno invaso e colonizzato, il Paese ospita le più grandi diaspore africane, italiane, giapponesi e libanesi del mondo". Decolonizzazione è una delle parole chiave di questa edizione, per superare un'idea eurocentrica dell'arte, "in connessione con le scelte fatte da Lesley Lokko per la Biennale Architettura 2023 e quelle di Roberto Cicutto".

Per Pedrosa l'espressione Stranieri ovunque assume oggi più di un significato: "Innanzitutto vuole intendere che ovunque si vada e ovunque ci si trovi si incontreranno sempre degli stranieri: sono e siamo dappertutto. In secondo luogo, che a prescindere dalla propria ubicazione, nel profondo si è sempre stranieri". Il fatto, poi, che il tema si sviluppi a Venezia non è elemento da trascurare, non sembra essere un caso, "una città la cui popolazione originaria era costituita da profughi provenienti dai centri urbani romani, una città che in passato ha rappresentato il più importante fulcro di scambio e commercio internazionale del Mediterraneo, una città che è stata capitale della Repubblica di Venezia, dominata da Napoleone Bonaparte e conquistata dall’Austria, e la cui popolazione oggi è costituita da circa 50mila abitanti, ma che nei periodi di alta stagione può raggiungere i 165mila in un solo giorno a causa dell’enorme numero di turisti e viaggiatori (stranieri di tipo privilegiato) che la visitano". Sottolinea Pedrosa: "A Venezia gli stranieri sono ovunque. Ma si può anche pensare a questa espressione come a un motto, a uno slogan, a un invito all’azione, a un grido di eccitazione, di gioia o di paura: Stranieri ovunque! E, soprattutto, oggi assume un significato cruciale in Europa, nel Mediterraneo e nel mondo, dal momento che nel 2022 il numero di migranti forzati ha toccato l’apice (con 108,4 milioni secondo l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati) e si presume che nel 2023 sia aumentato ulteriormente".

Privilegiando coloro che non hanno mai partecipato all'esposizione veneziana, la Biennale 2024 accoglie ora "artisti che sono essi stessi stranieri, immigrati, espatriati, diasporici, émigrés, esiliati e rifugiati, in particolare coloro che si sono spostati tra il Sud e il Nord del mondo". Tra il Padiglione centrale ai Giardini e l’Arsenale, la produzione di artisti queer, "spesso perseguitati o messi al bando", artisti outsider, folk e indigeni, questi ultimi troppe volte trattati come stranieri nella propria terra, costituirà il nucleo contemporaneo della rassegna. Un focus sarà dedicato a Disobedience Archive, progetto di Marco Scotini che dal 2005 sviluppa un archivio video incentrato sulle relazioni tra pratiche artistiche e attivismo.

Alla sezione centrale si affiancherà il nucleo storico che raccoglie lavori del XX secolo, realizzati tra il 1905 e il 1990, provenienti dall’America Latina, dall’Africa, dall’Asia e dal Medio Oriente, distribuiti in tre sale (un'opera per ogni artista): "Una sorta di saggio, una bozza, un ipotetico esperimento curatoriale volto a mettere in discussione i confini e le definizioni del Modernismo. Conosciamo fin troppo bene la storia del Modernismo in Euroamerica, ma i modernismi del Sud globale rimangono in gran parte sconosciuti". Oltre alle sezioni Astrazioni e Ritratti, "con la maggior parte dei soggetti non bianchi", il nucleo storico prevede un focus sulla diaspora novecentesca degli artisti italiani nel mondo, "coloro che hanno viaggiato e si sono trasferiti all’estero integrandosi nelle culture locali e costruendo le proprie carriere in Africa, Asia, America Latina nonché nel resto d’Europa e negli Stati Uniti".

Nel corso della ricerca, ha sottolineato Pedrosa, "sono emersi in modo piuttosto organico due elementi diversi ma correlati che sono stati sviluppati fino a imporsi come leitmotiv di tutta la mostra. Il primo è il tessile, esplorato da molti artisti coinvolti, a partire da figure chiave nel nucleo storico, fino a molti autori presenti nel nucleo contemporaneo. [...] con interesse per l’artigianato, la tradizione e il fatto a mano, così come per le tecniche che, nel più ampio campo delle belle arti, sono state a volte considerate altre o straniere, estranee o strane [...] Un secondo elemento è rappresentato dagli artisti, molti dei quali indigeni, legati da vincoli di sangue. Anche in questo caso la tradizione gioca un ruolo importante: la trasmissione di conoscenze e pratiche da padre o madre a figlio o figlia oppure tra fratelli e parenti". 

Novanta le partecipazioni nazionali, di cui per la prima volta a Venezia: Repubblica del Benin, Etiopia, Repubblica democratica del Timor-Leste, Repubblica unita della Tanzania. "L’unicità della Biennale - ha concluso il presidente Cicutto - sta soprattutto nella presenza reale dei padiglioni nazionali, quelli storici ai Giardini, e più recentemente quelli che si sono aggiunti all’Arsenale e in alcuni spazi della città, che la rendono un luogo diverso da ogni altro per il confronto fra le arti e i mutamenti della società". Il Padiglione Italia all'Arsenale accoglie il progetto Due qui / To hear di Massimo Bartolini, curato da Luca Cerizza. E torna la Santa Sede con una mostra dal titolo Con i miei occhi allestita nella Casa di reclusione femminile della Giudecca.  

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