SOCIETÀ

L'oncologo Umberto Veronesi si racconta

 “Mangiar carne è un omicidio premeditato, digerirla è occultamento di cadavere”: è un’affermazione forte di Pino Caruso, attore e scrittore siciliano. Forte e tranchant come il pensiero di Marguerite Yourcenar quando afferma che “il mangiare carne è come digerire le agonie di altre esseri viventi”. Granitica come la tesi vegetariana, sostenuta con fervore missionario, da Umberto Veronesi, ex ministro e medico per sempre, impegnato nella lotta contro il cancro, che ieri sera è intervenuto nel palazzo della Ragione a Padova in occasione del secondo appuntamento del festival artistico-letterario CulturaPadova.

Umberto Veronesi ha parlato dei temi affrontati nel suo ultimo libro dal titolo “Dell’amore e del dolore delle donne”. Ecco il faccia a faccia, fatto di domande e risposte, fra il pubblico e l’oncologo, che non ama i chiaroscuri.

Come nasce il grande amore per il mondo femminile?

Ho trascorso la vita con le donne. Le ho conosciute nei momenti più difficili, quando il dolore ne apre gli animi. Quando il guscio delle loro sicurezze si rompe, il rapporto diventa diverso, intenso, vero. Mi affascinano le reazioni toccanti e le battaglie strazianti di donne innamorate della vita, ciascuna con il proprio modo di trovare conforto e ragione nel combattere la malattia. Quando un’associazione mi ha eletto Donna ad honorem, per me è stato il premio più bello”.

Che ruolo ha avuto sua madre nell’indirizzarla alla vita e alla professione?

Sono rimasto orfano di padre in giovanissima età. Mia madre è stata la roccia cui mi sono aggrappato. A mia mamma Erminia, persona semplice con un’istruzione essenziale, devo l’insaziabile curiosità e l’amore per il sapere. È stata la figura determinante in ogni mio futuro rapporto con le donne, decisiva nella stima, il rispetto e la dedizione all’universo femminile.

Sua madre era religiosissima, lei invece …

Mia madre ha capito la mia posizione, il mio modo di vivere la vita da laico. Ho avuto un bellissimo rapporto con il prete del mio paese, don Giovanni, che ho curato fino all’ultimo per un tumore al fegato. Un giorno mi disse: da te ho ricevuto tanta carità senza fede, mentre nel mondo c’è molta fede senza carità.

Qual è il rapporto fra scienza e fede?

La fede si basa sulle rivelazioni delle scritture e dei profeti. La scienza non le accetta. La fede ha i dogmi, la scienza le teorie. Nella scienza non c’è nulla di precostituito. Lo scienziato è un uomo possibilista, il credente è integralista.

Perché ha scritto che il futuro è donna?

Loro sono fatte per educare i giovani, loro sono inflessibili nell’amministrazione della giustizia, oculate nella finanza. Loro sono generose sul lavoro, specie nel campo della sanità. Dopo gli anni della ferocia, oggi si fa strada la donna che ci porta a scoprire valori dimenticati, a cominciare dalla dolcezza e dalla solidarietà.

E il cancro secondo lei quando sarà debellato?

Ci sono due obiettivi che possono essere perseguiti.  Il primo è quello di arrivare a guarire, fra alcuni anni, il 90% dei tumori. Ricordatevi che siamo partiti da zero e oggi siamo almeno al 50%. Il secondo obiettivo è più ambizioso: evitare che la gente si ammali di cancro. Ma per far questo c’è bisogno  della partecipazione della gente, che deve aiutare a evitare il rischio di ammalarsi con un’alimentazione sana e una vita senza eccessi.

Cosa può fare la ricerca?

Può fare tanto, anche se i finanziamenti sono sempre più esigui. Le nostre università preparano buoni cervelli. Non importa se poi se ne vanno all’estero a dimostrare le loro capacità. I risultati che sapranno raccogliere in Canada o in Australia daranno frutti anche per noi. La scienza non ha confini.

Cosa ha ispirato la sua decisione di diventare vegetariano?

Lo sono per convinzione e per convenienza. Amo tutti gli animali. È intollerabile per me uccidere un animale che ho accarezzato. La grande parte della gente qui sulla terra è vegetariana. Solo 1,5 miliardi di persone mangiano carne e in un anno mettono in tavola 4 miliardi di animali uccisi.  Si pensi che per fare un chilo di carne servono 20.000 litri di acqua ...

Alcuni pensano che la carne sia indispensabile per l’uomo …

Pensate al toro. Mangia erba, eppure è fortissimo. Le proteine si trovano nei legumi, nelle noci, nelle mandorle … Una ricerca mi ha portato sull’isola di Okinawa dove esistono altissime percentuali di ultracentenari. Hanno due credo: sono vegetariani e affermano che il cibo per loro è la miglior medicina; secondo, hanno un fortissimo senso di appartenenza alla comunità. Là gli anziani hanno il diritto di avere dei doveri.

Cosa sta cambiando nell’atteggiamento verso il fumo?

Assistiamo a uno strano fenomeno. Tra i maschi più si sale nella scala sociale e meno si fuma. In campo femminile succede il contrario: la casalinga non fuma, la dirigente assomiglia a una ciminiera. E c’è lo Stato che si comporta più da assassino che da buon padre. Dov’è il suo impegno nelle battaglie contro il fumo? Dove sono le campagne condotte fra i giovanissimi?

 

Valentino Pesci

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