SCIENZA E RICERCA

Una speranza dai topolini ciechi curati con le staminali

Ottenere di nuovo la vista grazie alle cellule staminali. La buona notizia arriva dall’Inghilterra, dove un gruppo di ricercatori è riuscito a trapiantare delle cellule staminali cresciute in laboratorio sul tessuto oculare di alcuni topi ciechi. Gli spiragli per il futuro sono interessanti: la sperimentazione sull’uomo potrebbe guarire alcuni casi di cecità, ridando la vista alle persone che l’hanno persa.

Per ora l’evidenza scientifica esiste solo sui topi di laboratorio ma i ricercatori inglesi sono fiduciosi. Per la prima volta il gruppo, guidato dal professor Robin Ali dell’University College of London, non è solo riuscito a far crescere in vitro dei fotorecettori degli occhi a partire da cellule staminali, ma li ha anche trapiantati con successo sul tessuto oculare di alcuni topi ciechi dove le stesse cellule si sono integrate completamente con la retina degli animali. Allo stato attuale non è ancora possibile dimostrare un qualsiasi miglioramento nella qualità visiva dei topi ciechi ma gli scienziati sono fiduciosi: esperimenti successivi saranno in grado di farlo e questo aprirà la strada per la sperimentazione sull’uomo, al massimo entro cinque anni, spiegano da Londra. 

La ricerca potrebbe garantire il trapianto di cellule staminali sul tessuto di pazienti affetti da malattie degenerative degli occhi e potrebbe migliorare la vista proprio in quei soggetti i cui disordini sono causati dalla perdita progressiva delle cellule fotosensibili dell’occhio. “La rottura rispetto alla precedenti ricerche - spiega il professor Ali - deriva dalla dimostrazione di poter trapiantare fotorecettori coltivati a partire da cellule staminali embrionali in un topo adulto”. “Si traccia così - prosegue Ali - la strada per una sperimentazione sull’uomo, avendo chiara la rotta da seguire”. 

La perdita delle cellule fotosensibili dell’occhio, i coni e i bastoncelli, è la causa principale dell’insorgere di una serie di malattie degenerative tra cui la retinite pigmentosa, la degenerazione della macula (la parte più interna della retina) e la cecità legata al diabete. La ricerca sulle cellule staminali ha fatto passi in avanti notevoli nel riuscire a riprodurre svariati tipi di cellule adulte e di tessuti ma i progressi sulla retina si erano rilevati ben più difficili rispetto a esperimenti in altri ambiti. “La tecnica in 3D usata nella nostra ricerca - prosegue Ali - ci ha permesso di ricreare cellule al giusto stato di maturazione per poi essere trapiantate con successo. Il passo successivo sarà quello di migliorare questa tecnica usando cellule umane”. 

I ricercatori, finanziati dal Medical Research Council, sono riusciti a trapiantare nella retina dei topi circa 200.000 cellule, interamente cresciute in vitro grazie all’uso delle staminali. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Nature biotechnology.

Mattia Sopelsa

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