SCIENZA E RICERCA

La forza (quasi) universale del bacio

Cosa c’è di più naturale tra due persone per esprimere amore e anche passione sessuale che un bacio, labbra contro labbra. Il gesto sembra, appunto, così normale e spontaneo, almeno tra membri della specie Homo sapiens, che tutti gli antropologi hanno sempre considerato il bacio romantico (labbra contro labbra) non solo una pratica ma anche un messaggio universale. Un messaggio universale d’amore e di erotismo.

Molti ritengono (a torto) che nulla più della scienza, con la sua fredda analisi razionale dei fatti, sia capace di infrangere i sogni romantici. E questa volta la ricerca di tre antropologi americani, William R. Jankowiak, Shelly L. Volsche e Justin R. Garcia, sembra corroborare l’infondato stereotipo. I tre studiosi hanno infatti risposto, con un articolo pubblicato sulla rivista American Anthropologist, alla domanda: Is the Romantic-Sexual Kiss a Near Human Universal? È il bacio romantico-sessuale una costante universale del comportamento umano?

Per rispondere a questa domanda i tre americani – instancabili voyeur – hanno sbirciato il comportamento di innumerevoli coppie di umani in 168 culture sparse in tutto il mondo. Scoprendo che il bacio labbra a labbra non è affatto naturale, ma è una costruzione culturale, e non è affatto universale, anzi è una pratica minoritaria, geograficamente circoscritta. Se ora si va imponendo in tutto il pianeta è solo perché poche culture si sono imposte su tutte le altre.

Questi i numeri, per certi versi sorprendenti. Il bacio romantico/sessuale, labbra contro labbra, è universale in Medio Oriente, diffuso com’è in tutte le 10 culture analizzate (100%); è largamente praticato in Asia (nel 73% delle culture analizzate) e in Europa (70%). È prevalente, ma non totalitario nel Nord America, dove il bacio è in uso solo nel 55% delle culture analizzate. Mentre pare sia del tutto sconosciuto tra le culture indigene dell’Africa sub-sahariana, del centro America e dell’Amazzonia, o della Nuova Guinea. In generale, il bacio romantico/sessuale è presente in appena il 40% delle culture analizzate. 

Non c’è dubbio, con il loro scientifico voyeurismo William R. Jankowiak, Shelly L. Volsche e Justin R. Garcia hanno infranto la magia erotica del bacio. A lanciarsi messaggi d’amore e ad abbandonarsi alla passione sessuale ponendo labbra contro labbra è solo una (fortunata) minoranza dell’umanità.

Facciamocene una ragione. Anche perché noi apparteniamo a quella fortunata minoranza. Ma la ricerca dei tre antropologi americani, come tutte le ricerche davvero interessanti, spalanca a nuove domande. Perché il bacio romantico/sessuale non è una pratica universale? Perché non si è imposta nella maggioranza delle culture e perché si è imposta, invece, in una corposa minoranza? E perché questa corposa minoranza è riuscita a imporre la sua “cultura del bacio” fino a farla considerare universale?

Non ci sono, al momento, risposte esaurienti a queste domande. Possiamo avanzare qualche ipotesi, che vale solo come possibile pista di ricerca che non come spiegazione esaustiva.

Il bacio romantico/sessuale è una pratica molto intima. Che mette a contatto la saliva, la lingua, la bocca di due persone. È dunque sì una pratica piacevole, ma anche un veicolo per il facile trasferimento di agenti infettivi. Non viene praticata dagli animali non umani e dalla maggioranza delle comunità di umani perché sacrificato dal tribunale della selezione naturale. Il che significa (significherebbe) che il bacio non è, come dicono i biologi evoluzionisti, riproduttivamente vantaggioso.  

Il discorso cambia nelle culture che hanno sviluppato pratiche di igiene e, in particolare, di igiene orale molto significative. I rischi associati al bacio sarebbero così ridotti al minimo e a prevalere sarebbe il piacere. In presenza di sufficiente igiene il bacio diventa (anche) riproduttivamente vantaggioso. 

Ma, occorre prudenza in queste spiegazione ex post. Non bisogna cedere troppo al determinismo biologico. Non è forse vero, come notava lo stesso Charles Darwin, che il pavone maschio per conquistare le femmine sfoggia una bellissima coda che è anche un handicap fisico? La bellezza e il piacere si sono guadagnati spazio nei processi biologici a scapito dell’utile, tanto che Charles Darwin sosteneva che la selezione sessuale era un fattore evolutivo diverso e non meno importante della selezione naturale.

Insomma, il bacio potrebbe essere un’espressione dell’evoluzione sessuale adottato e amplificato dall’evoluzione culturale umana nei casi in cui esso non rappresentava più un potente fattore di rischio.

Se questa interpretazione ha qualche fondamento, potremmo spiegarci perché oggi il bacio è diffuso tra gli umani di (praticamente)tutto il pianeta. Non solo perché le culture che lo hanno adottato sono state le culture che hanno egemonizzato e largamente omologato il mondo. Ma anche perché le pratiche igieniche si sono abbastanza diffuse – sono diventate pratiche pressoché universali – da far cadere il rischio e da lasciare campo libero al piacere. 

Pietro Greco

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