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InventBot: la chat su Telegram che risponde agli studenti

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InventBot: la chat su Telegram che risponde agli studenti

Come unire un’app di messaggistica alle necessità degli studenti? A rispondere ci pensa Edoardo Degli Innocenti, neolaureato in Ingegneria Informatica all’università di Padova e fondatore di InventBot, un chatbot di Telegram per rispondere alle domande degli studenti del corso Innovation and Entrepreneurship del nostro Ateneo e tenuto dal prof. Moreno Muffatto.

“Chatbot non è altro che un computer con cui si può parlare attraverso i messaggi, scritti e non vocali – spiega Edoardo ai nostri microfoni -. A questo punto è possibile chiedere qualsiasi cosa, formulando le domande in inglese perché questo chatbot è legato al corso Invent del prof. Muffatto“. L’idea di creare Inventbot è nata verso la fine del percorso di laurea di Edoardo, grazie a un confronto con il docente e alla volontà di mettere in pratica ciò che è stato studiato.

Inventbot è come un bambino piccolo che però cresce in fretta. Al momento ci siamo limitati – continua Edoardo – a questo insegnamento ma non escludiamo che si possa estendere a qualsiasi corso e anche alla stessa struttura universitaria”: all’interno di questa chatbot, infatti, è presente un modello matematico il quale è in grado di assorbire certe nozioni. “Una volta che lui analizza la domanda, Inventbotcerca di individuare quale riposta, secondo lui, è la più corretta e stila una classifica di probabili risposte. Anzi, è stato anche programmato – ci svela Edoardo – per non rispondere se non fosse effettivamente sicuro della risposta, chiedendo di riformulare la domanda o di essere più preciso”.

Inventbot è nato il 10 gennaio 2018, come ci risponde lo stesso programma alla domanda “How old are you?”. La sua programmazione, in termini operativi, è durata circa un mese in cui tutti i partecipanti hanno inserito tutta la loro conoscenza nel progetto. “Può essere applicato – spiega Edoardo in merito al potenziale del chatbot– in ogni settore anche aziendale per rispondere a tutta una serie di domande che porterebbero interrompere il lavoro del personale, costretto a rispondere più e più volte alle stesse identiche domande”.

Il progetto ha una parte pubblica e una privata a cui si può accedere attraverso una password del corso: “La parte privata ha delle funzioni particolari, volute dal prof. Muffatto, tra cui il real time voting: durante la lezione, il professore può porre una domanda a tutti gli studenti, i quali riceveranno un messaggio sul telefono e potranno votare. Il professore, poi, potrà vedere i risultati in tempo reale“. A questo, si aggiungono anche i messaggi da parte del professore sul cambio d’orario o d’aula e la trasmissione di materiale.

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