CULTURA

22 July, a Venezia il film sulla strage norvegese del 2011

Ma come è possibile, ci siamo già dimenticati di Utøya? E che il terrorismo non è solo di matrice islamica? Sembrano queste le domande che 22 July, presentato durante l’ottava giornata della Mostra del cinema, sussurra, sottovoce ai suoi spettatori, e più in generale alla società del nostro smemorato mondo occidentale.

Il film, diretto da Paul Greengrass (quello della saga di Jason Bourne, per intenderci), è un documentario che presenta una ricostruzione puntuale degli attentati a Oslo e sull’isola di Utøya avvenuti in quella data nel 2011. Non c’è finzione nella ricostruzione dei fatti, ma una terribile aderenza ai racconti di un sopravvissuto, raccolti nel libro Uno di noi di Åsne Seierstad. 

Il duplice attentato avvenuto in Norvegia per mano dell’estremista di destra Anders Behring Breivik, ha causato in totale 77 vittime e più di 300 feriti. L’autobomba piazzata sotto l’ufficio del primo ministro norvegese nella capitale ha anticipato di circa due ore il vero massacro avvenuto sull’isola di Utøya, poco più di 40 chilometri a nord-ovest di Oslo. Su quest’isola si trovavano centinaia di giovani tra i 14 e i 20 anni, alle prese con un campo estivo organizzato dal Arbeidernes Ungdomsfylking (AUF), un associazione giovanile affiliata al partito Laburista del Paese.

Breivik è riuscito ad arrivare all’isola vestito da poliziotto e, dopo aver ucciso i supervisori del campo, ha iniziato a decimare i ragazzi rincorrendoli nel bosco e stanandolo dai loro nascondigli. Le scene, seppur di finzione, sono state molto toccanti. In generale, la consapevolezza che è successo davvero rendeva ogni azione ancora più tragica, sadica, indelebile. Dopotutto è proprio questo lo scopo non dichiarato dei documentari basati su delle storie vere. Lo abbiamo già visto, durante questa mostra, in Sulla mia pelle, e anche in Isis, tomorrow. Il senso di affidare al cinema queste storie sta nel non volerle dimenticare, di lasciare un ricordo ciò che è stato. E in questo il cinema è uno strumento eccellente: da Schindler’s list a First Man, da Pearl Harbor a Pocahontas, e la lista sarebbe davvero lunga. 

trailer di 22 July - Netflix

22 July non si ferma al racconto del massacro, ma continua seguendo la cronaca di ciò che è stato dopo la cattura del criminale, di colui che ha ideato e realizzato il più cruento fatto di sangue accaduto in Norvegia dopo la Seconda guerra mondiale. Dal recupero dei superstiti, alla disperazione dei genitori che hanno perso i loro figli, dalla difficoltà di convivere con le ferite, fisiche ed emotive, che questa tragedia ha lasciato in chi è rimasto, fino alla reazione del paese ai sanguinosi fatti.

Infatti il regista è riuscito a sottolineare con forza il coraggioso comportamento del primo ministro Jens Stoltenberg che, dopo gli attentati, ha chiesto a una commissione indipendente di redigere un rapporto su quanto accaduto e su come il paese abbia gestito il momento di crisi, ben sapendo che c’erano stati dei grossi errori da parte delle forze di polizia e del governo. Il rapporto, infatti, ha sottolineato che la strage si sarebbe potuta evitare. E di questo il primo ministro si scuserà ampiamente.

Per prima cosa desidero chiedere scusa. Jens Stoltenberg

Poi, ovviamente, c’è stato il processo, con tutte le sue evoluzioni e con tutte le testimonianze dei ragazzi in rimasti in vita. Una ricostruzione piuttosto fedele, e un plauso va certamente fatto a Anders Danielsen Lie che interpreta Breivik riuscendo a sottolinearne i tratti più cupi (e più folli).

Probabilmente questo film non vincerà a Venezia, ma è importante che arrivi agli occhi e alle coscienze perché, specialmente in questi tempi, ricorda che anche una sola persona, armata di ideologie estreme, può toccare i gradi più infimi del genere umano. Fortunatamente Netflix, che è il distributore del film, ci dà buone speranze a riguardo: online a partire dal 10 ottobre 2018.

© 2018 Università di Padova
Tutti i diritti riservati P.I. 00742430283 C.F. 80006480281
Registrazione presso il Tribunale di Padova n. 2097/2012 del 18 giugno 2012