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Un diamante è per sempre, soprattutto al cinema

“Un diamante è per sempre”: qualcuno ricorda a quale marchio si riferisce questo slogan? Probabilmente molti lo conoscono, ma pochi sanno che è stato creato nel 1947 dalla copywriter Frances Gerety per la De Beers. Nel 1999 vinse anche il titolo di “slogan del secolo” per la rivista Ad Age, ma nel tempo si è rivelato talmente forte da slegarsi totalmente dal marchio (che infatti in tempi recenti ha provato a rilanciarlo senza troppo successo). Uno slogan evocativo per un lusso senza tempo, che lungo tutto il corso della storia non ha mancato di suggestionare persone comuni ma soprattutto artisti e sceneggiatori.

Forse è nel cinema che il diamante trova la sua dimora artistica perfetta: la pellicola, infatti, è il mezzo ideale per rendere la lucentezza di queste pietre fondendola con lo storytelling che contraddistingue un’opera ben riuscita.

Gli uomini diventano freddi mentre le donne invecchiano, e tutti perdiamo il nostro fascino alla fine. Ma, squadrate o arrotondate, queste pietre non perdono la propria forma. I diamanti sono i migliori amici delle ragazze. Gli uomini preferiscono le bionde

Proprio in questi giorni al cinema è uscito Ocean’s 8 di Gary Ross, un film d’azione tutto al femminile con un cast spettacolare (Cate Blanchett, Anne Hathaway, Sarah Paulson, Helena Bonham Carter e Rihanna, solo per citarne alcune): queste criminali rosa shocking decidono di rubare nientemeno che la leggendaria Toussaint, una collana di diamanti creata da Jacques Cartier nel 1931, 3 kg di pura luminosità (da tenere presente che per produrre un carato, cioè 200 milligrammi, bisogna setacciare fino a 250 tonnellate di kimberlite). Questo sobrio accessorio è indossato dal personaggio interpretato da Anne Hathaway durante il MET gala e alcune riprese sono state girate al Metropolitan Museum of Art di New York, con tanto di Met Ball ricreato ad hoc. Le star presenti indossavano veri Cartier (l’unico on-site jewelry presente sul set), e gli addetti ai lavori temevano una vera rapina, non tanto per la Toussaint che era una copia, ma per tutti i diamanti autentici disseminati sulla pelle del cast.

Non mancano altre pellicole meno recenti che consacrano, se ce ne fosse ancora bisogno, la purezza del diamante. Pochi avranno dimenticato “il cuore dell’oceano”, al collo di Rose (Kate Winslet) in Titanic di James Cameron. Questo è un diamante immaginario, ma nonostante questo la suggestione legata alla storia di Jack e Rose non ha mancato di generare profitti. Nella famosa notte degli 11 Oscar, Céline Dion portava al collo una replica della collana, che poi è stata messa all’asta e ha raggiunto la folle cifra di 2,2 milioni di dollari.

Com’è noto, il diamante di Titanic non ha portato fortuna. Innumerevoli sono i casi di coppie naufragate nonostante la presenza di monili di tutto rispetto sulle dita di lei: la palma del più sfortunato la vince probabilmente Paris Latsis, che ha sposato Paris Hilton spendendo 700 mila dollari per il suo anello. Il matrimonio è durato sei mesi, e il destino dell’anello rimane sconosciuto.

Ah che sensazione ti dà tenere in mano un diamante! E’ come stringere un pezzo di luna. Anna Magnani

Più oculato è stato Brad Pitt, che ha speso 500 mila dollari per l’anello di fidanzamento di Angelina Jolie, costato “solo” 500 mila dollari e disegnato dallo stesso Pitt che ha impiegato un anno di tempo per creare un prodotto degno della sua compagna. I due da qualche anno vivono in un perenne tira e molla, tra difficoltà nell’affidamento dei figli e riavvicinamenti a singhiozzo.

Se parlare di vip ci strappa un sorriso, il discorso si fa più serio quando si parla di diamanti sporchi, estratti in zone di guerra e poi venduti clandestinamente. Da qui parte Blood Diamond di Edward Zwick, in cui torna Leonardo di Caprio che per i diamanti deve avere un certo debole. La pellicola racconta la storia vera di Danny Archer, ex mercenario dello Zimbabwe, e di Solomon Vandy, pescatore locale che vuole ritrovare la famiglia che è finita in un campo profughi. I due, per motivi diversi, andranno alla ricerca di un diamante rosa (“una pietra in grado di scatenare guerre”) sullo sfondo della guerra civile degli anni Novanta in Sierra Leone, di cui il contrabbando era uno dei motori principali.

Per concludere con qualcosa di più allegro, l'essenza del diamante è racchiusa in una pellicola immortale: Colazione da Tiffany di Blake Edwards. Perché fare colazione di fronte a una cascata di diamanti è sicuramente un ottimo modo per cominciare la giornata.

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