IN ATENEO

Premio Galileo: i cinque libri finalisti

 Selezionati i cinque libri finalisti del Premio Letterario Galileo per la divulgazione scientifica, giunto alla sua decima edizione. La commissione, presieduta dallo psichiatra Paolo Crepet e formata da scienziati, giornalisti e scrittori, ha scelto quest’anno Il fantasma dell’Universo. Che cos’è il neutrino di Lucia Votano (Carocci 2015); Che ora fai? di Till Roenneberg (Dedalo 2015); Contro natura. Dagli OGM al “bio”, falsi allarmi e verità di Dario Bressanini e Beatrice Mautino (Rizzoli 2015); L’anima delle macchine di Paolo Gallina (Dedalo 2015); Numeri di Umberto Bottazzini (Il Mulino 2015).  

“L’aumento dei mezzi di comunicazione di massa – ha sottolineato nel corso della manifestazione l’assessore alla Cultura del Comune di Padova Matteo Cavatton – ha sempre maggiormente contribuito alla divulgazione della pseudoscienza, di dati cioè che non hanno alcuna risultanza comprovata. Queste informazioni rischiano però di diventare parte del senso comune, parte di un patrimonio falso, infondato e non attendibile, di una pseudoconoscenza diffusa nell’opinione pubblica. Per questo è importante riportare l’attenzione sulla vera comunicazione scientifica, sui veri contenuti da propagare nella società”. E Rosario Rizzuto, rettore dell’università di Padova, ha aggiunto: “La scienza è faticosa, rigorosa, ma soprattutto bella e dobbiamo avere la capacità di comunicare tale bellezza”. E questo, nell’opinione del rettore, non solo per appassionare i giovani e meno giovani all’apprendimento e al progresso delle conoscenze, ma anche per fare “un’opera sociale”, cioè per dare alla popolazione la capacità di riconoscere ciò che è credibile da ciò che non lo è, ciò che è infondato da ciò che ha una sua solidità scientifica.  

Ora la parola passa agli studenti di tutta Italia: una classe quarta superiore per ogni provincia italiana sarà chiamata a votare il libro preferito tra i cinque selezionati. Il voto della giuria degli studenti deciderà  il vincitore dell’edizione 2016, che sarà  premiato venerdì 6 maggio a palazzo della Ragione.

Intanto nel mese di marzo sarà possibile conoscere gli autori finalisti che presenteranno i loro libri nel corso di cinque incontri, nel centro culturale Altinate San Gaetano. La formula sarà quella del doppio appuntamento: al mattino per gli studenti degli istituti superiori di Padova e in streaming con le altre scuole d’Italia, alle 18 la presentazione sarà aperta al pubblico.

Parallelamente avranno luogo due concorsi destinati agli studenti, sia di istituti superiori che università, Recensire la scienza e La scienza in 30 righe. Il primo vedrà in gara le recensioni degli utenti di Facebook e a decretare i dieci vincitori saranno i “like” sulla pagina ufficiale del Premio Galileo. Al secondo parteciperà la classe che rappresenterà la città di Padova nella Giuria Popolare e che, suddivisa in cinque gruppi, produrrà altrettante recensioni dei libri finalisti. I lavori degli studenti saranno pubblicati settimanalmente ad aprile su Il Bo. Il giornale dell’Università degli Studi di Padova. I vincitori dei due concorsi saranno premiati il 6 maggio. 

I libri finalisti in breve

Lucia Votano, Il fantasma dell’Universo. Che cos’è il neutrino, 2015 Carocci

Ben prima della luce, a un decimillesimo di secondo dal Big Bang, i neutrini sono apparsi nell'universo. Dopo un secondo il brodo primordiale si era raffreddato abbastanza da consentire loro di muoversi liberi e ancora oggi, dopo quasi quattordici miliardi di anni, sono numerosissimi. Ma che cosa sono i neutrini? Elusivi come fantasmi, camaleontici, viaggiano indenni attraverso la materia arrivando dritti sino a noi dagli angoli più remoti e nascosti dell’universo. Per saperne di più seguiremo i fisici che li studiano in laboratori sotterranei o in luoghi estremi come i ghiacciai polari o le profondità marine.

Till Roenneberg, Che ora fai?, 2015 Dedalo

Sei un “gufo” o una “allodola”? Al suono della sveglia mattutina, arranchi svogliatamente giù dal letto e rimani per un po’ in uno stato di semicoscienza, senza proferir parola, per poi trascinarti fuori di corsa in perenne ritardo? Oppure sei iperattivo fin dal risveglio, mentre la sera crolli ben prima degli altri? Coniugando aneddoti illustrativi e spiegazioni scientifiche facilmente accessibili, il cronobiologo tedesco Till Roenneberg dimostra che essere più o meno mattinieri non dipende dalle abitudini, bensì dal funzionamento del nostro “orologio biologico”. 

Dario Bressanini e Beatrice Mautino, Contro natura. Dagli OGM al “bio”, 2015 Rizzoli

È in atto da alcuni anni una vera e propria corsa all’alimentazione “naturale”, eppure le nostre idee sul tema non sono così chiare come vogliamo credere. Per rintracciare la storia di ciò che mettiamo oggi nel piatto, e trovare le  risposte ai tanti dubbi che ci assillano, gli autori ci guidano in un avvincente viaggio nel tempo – attraverso la storia dell’uomo e le storie dei cibi come li conosciamo – e nello spazio – per raccogliere sul campo le prove e le testimonianze di ricercatori e agricoltori. Con piglio appassionato da investigatori e solido rigore scientifico, e senza timore di andare controcorrente, spiegano il vero significato di alcune parole che sentiamo e leggiamo ogni giorno, aiutandoci a scegliere con più consapevolezza.

Paolo Gallina, L’anima delle macchine, 2015 Dedalo

Questo saggio ruota attorno a un’ipotesi impopolare: abbiamo bisogno di macchine e tecnologia come di amore e ossigeno. L’autore dà corpo alla tesi descrivendo sia gli aspetti tecnologici delle macchine, che tendono a diventare sempre più “simili all’uomo”, sia il rapporto emotivo dell’uomo con la macchina. Forte di un’attiva ricerca sul campo, l’autore mescola con irriverenza ed equilibrio casi scientifici a esperienze quotidiane di vita domestica, fornendo un quadro insospettato e convincente della nostro dipendenza tecnologica. Alla fine di questo viaggio scientifico, il lettore arriverà a comprendere i meccanismi consci e inconsci con cui la mente umana si adatta ai robot, ai prodotti digitali e agli innumerevoli sistemi di realtà virtuale che il genere umano ha costruito attorno a sé. 

Umberto Bottazzini, Numeri, 2015 Il Mulino

I numeri sono protagonisti di una grande avventura che ha inizio migliaia di anni fa nella civiltà babilonese, in quella egizia, in Cina, e poi nella cultura inca e maya. Numeri che esprimono rapporti indicibili per i seguaci di Pitagora. Simboli per il nulla e cifre arcane che dalle regioni dell’India vedica si diffondono in Occidente e nel resto del mondo. Astratti interpreti di una storia al tempo stesso sacra e profana, dove la perfezione della Creazione si coniuga con i libri mastri dei mercanti medioevali, e i loro numeri «falsi» con i numeri reali e immaginari creati dalla fantasia dei matematici.

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