IN ATENEO

Università, approvato il bilancio di previsione per il 2016

Bilancio previsionale d’ateneo, anticipo dei soldi regionali per gli studenti idonei vincitori di borse di studio, ampliamento dell’offerta didattica e assunzioni: questi i principali argomenti all’ordine del giorno del Consiglio d’amministrazione dell’ateneo di Padova che si è svolto oggi pomeriggio a palazzo Bo. 

Durante la seduta è stato esaminato e approvato il bilancio previsionale d’ateneo per il 2016, quello triennale 2016-2018 e il piano annuale e triennale degli investimenti e delle opere. Un bilancio che aveva già ricevuto l’approvazione del Senato accademico, riunitosi in mattinata sempre a palazzo Bo.

Approvate anche le “linee strategiche in materia di riorganizzazione amministrativa”, con particolare riferimento agli ambiti della struttura organizzativa, del ciclo della performance e dei flussi informativi e la rotazione del personale. Novità per gli studenti: l’ateneo ha deciso di anticipare, anche per quest’anno, il pagamento di tutte le borse di studio per gli idonei regionali. In questo modo l’università di Padova, con lo stanziamento di quasi 1,6 milioni di euro, si fa carico degli importi che la Regione dovrebbe versare agli studenti. Un anticipo che permetterà a tutti gli idonei di ricevere le somme spettanti entro la fine dell’anno. 

Cresce l’offerta didattica per l’a.a. 2016/2017. I consiglieri di amministrazione hanno infatti ratificato l’istituzione degli ordinamenti didattici dei corsi di studio in “Sustainable Agricolture – Agricoltura sostenibile”, “Ingegneria della sicurezza civile ed industriale”, «Psicologia clinica dello sviluppo», «Lingue e letterature per la mediazione culturale». 

Il Cda ha approvato la stipula di otto convenzioni fra ateneo e le Fondazione cassa di risparmio di Padova e Rovigo per il finanziamento di altrettanti posti per ricercatori a tempo determinato. 

Continua il processo di assunzioni che ha caratterizzato l’operato del Consiglio d’Amministrazione per il 2015: via libera alla chiamata di 6 professori di prima fascia, 15 di seconda e 9 ricercatori. 

Bilancio d’ateneo e piano degli investimenti

Per l’ateneo di Padova il bilancio di esercizio 2015, a seguito dell’attuazione della legge Gelmini con la relativa introduzione  della contabilità di tipo civilistico nelle università statali, è stato il primo predisposto secondo i principi della contabilità economico-patrimoniale. Si rendeva quindi necessario determinare la composizione, qualitativa e quantitativa, del patrimonio dell’ateneo al momento dell’introduzione del nuovo bilancio.

Il Cda ha quindi approvato il primo stato patrimoniale iniziale, dal quale si evince per la prima volta il dimensionamento complessivo delle componenti patrimoniali dell’aAteneo, che espone un totale delle attività pari a 1,069 miliardi di euro. Spiccano oltre 220 milioni per terreni e fabbricati, circa 32 milioni per impianti e attrezzature, più di 6 milioni per il patrimonio librario, oltre a crediti per 239 milioni e 255 milioni di disponibilità liquide.

Il patrimonio netto dell’Università, al 31 dicembre 2014, è pari a oltre 626 milioni di euro, in parte vincolati per progetti specifici e decisioni degli organi. All’interno della somma sono compresi risultati gestionali relativi ad esercizi precedenti pari a circa 112 milioni di euro e un fondo di dotazione che sfiora i 374 milioni.

I consiglieri d’amministrazione hanno quindi approvato il bilancio unico di ateneo di previsione annuale autorizzatorio 2016 e triennale 2016-2018, il primo budget economico posto in essere dal nuovo rettorato, all’interno del quale sono espresse le linee guida strategiche della nuova governance, con obiettivi fortemente orientati a un potenziamento del reclutamento dei giovani, a un rinnovato impegno per la tutela del diritto allo studio e al sostegno della ricerca scientifica. 

Il budget espone un totale di proventi operativi pari a 610 milioni di euro, a cui si contrappongono uscite per pari importo. Sulla cifra il costo del personale rappresenta il 48,38%, mentre la gestione corrente pesa sul 25,52% del totale. 

L’ateneo ha previsto anche investimenti per 51,6 milioni di euro, dei quali oltre 33 milioni per il proseguimento delle opere edilizie in itinere e più di 11 milioni per l’acquisizione di nuovi impianti e attrezzature scientifiche. 

Il piano 

Linee strategiche in tema di riorganizzazione

Le linee di intervento elaborate e approvate dal Consiglio di amministrazione sono coerenti con gli indirizzi strategici formulati dal Consiglio stesso. Ecco gli ambiti principali delle linee di riorganizzazione:

1) Struttura organizzativa. In tale ambito le aree di intervento riguardano: a) la coerenza complessiva delle Aree – anche alla luce del nuovo assetto di governo proposto dal rettore - e l’omogeneità delle attività (Servizi) poste all’interno di ciascuna area con particolare attenzione all’area edilizia e ai servizi in staff alla direzione generale b) il ruolo dei centri autonomi, con prioritario riferimento al Centro servizi informatici di ateneo, proponendo una maggiore integrazione dei centri nella struttura organizzativa dell’ateneo; 

2) Ciclo della performance e flussi informativi. Si è proposto un ridisegno delle fasi e del processo in cui si articola il ciclo delle performance con l’obiettivo di integrare i molteplici strumenti utilizzati, rendere la redazione dei documenti funzionale ai processi di apprendimento organizzativi e al processo decisionale, limitare l’utilizzo di obiettivi di puro adempimento a favore di obiettivi legati allo svolgimento delle attività istituzionali dell’ateneo (didattica, ricerca e trasferimento tecnologico). In tale ambito si ritiene rilevante affidare una responsabilità di processo e prevedere specifici flussi informativi destinati con cadenza periodica ai soggetti dotati di potere decisionale. La coerenza tra responsabilità organizzativa, potere decisionale e informazioni deve essere centrale, nella prospettiva di aumentare trasparenza amministrativa ed accountability.

3) Rotazione del personale. È stato proposto di attuare la rotazione del personale al fine di conseguire i seguenti obiettivi: a) innescare meccanismi di apprendimento e di condivisione delle conoscenze che permettano al personale dell’università di Padova di accrescere le proprie competenze; b) permettere a tutto il personale tecnico-amministrativo di accumulare esperienza in posizioni organizzative differenti, consentendo di perfezionare le proprie capacità (sapere, saper fare, saper essere) e aumentare le possibilità di progressioni di carriera. Si ritiene promuovere sia una mobilità volontaria e temporanea di breve durata, sia una mobilità non temporanea e di lungo-periodo connessa: a) alle progressioni di carriera verticali; b) ad una permanenza nella stessa posizione organizzativa apicale per un periodo particolarmente esteso; c) al rischio corruzione.

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