SCIENZA E RICERCA
Per gli archeologi padovani dopo la scoperta c’è la valorizzazione
Veduta del foro di Nora (Cagliari) dopo i lavori di restauro, dove i diversi contesti cronologici e funzionali sono stati distinti attraverso il dato cromatico
Oltre al momento della scoperta, nell’archeologia contemporanea è sempre più importante anche quello della valorizzazione, allo scopo di rendere i risultati delle ricerche fruibili al pubblico e forieri di sviluppo per il territorio. Le attività a questo riguardo sono diverse: la progettazione di restauri che rendano leggibili i resti monumentali e di percorsi di visita delle aree archeologiche; l’allestimento di apparati didattico-divulgativi tradizionali (pannellistica) e innovativi (sistemi virtuali interattivi, guide su palmare wi-fi); la progettazione di nuovi allestimenti museali e la messa in linea degli appositi siti internet. Sulla stessa linea si pongono infine altre iniziative volte censire le risorse archeologiche dei territori, allo scopo di giungere a proposte di fruizione degli stessi.
Per fare un esempio si può citare il caso dei fondi ex Cossar di Aquileia. Il nuovo sito , realizzato con il contributo dell’équipe degli studiosi dell’Università di Padova per la Fondazione Aquileia, illustra passo dopo passo la campagna di scavi 2009. Con pochi click gli internauti possono accedere non soltanto alla ricca documentazione bibliografica e fotografica, ma addirittura “farsi spiegare” direttamente dagli archeologi patavini tutte le fasi della ricerca e le scoperte. L’operazione si concluderà con il concorso di idee per la valorizzazione e la copertura delle aree archeologiche, che è stata presentato lo scorso 8 febbraio 2010.
Questo è solo uno dei numerosi progetti per la comunicazione e la valorizzazione dei beni archeologici portati avanti negli ultimi anni dall’Università di Padova, coinvolgendo tutti gli ambiti disciplinari e un ampio arco cronologico, da quello pre-protostorico a quello medievale passando attraverso l’archeologia classica, tra i quali figurano contesti di Padova, Montegrotto Terme (Padova), Tenuta Ca’ Tron (Roncade, Treviso), Montebelluna (Treviso), Villa di Villa (Cordignano, Treviso), Rotzo (Vicenza), Lusiana (Vicenza), Campetto-Recoaro (Vicenza), Luserna (Trento), Brescia, Trentino, Aquileia (Udine), Nora (Cagliari), Loron (Parenzo, Croazia).
Proprio nel settore della valorizzazione il Dipartimento di Archeologia dell’Università di Padova occupa da tempo un ruolo di primo piano, riconosciuto anche con la partecipazione alla commissione ministeriale volta a delineare le linee guida per la realizzazione dei Parchi archeologici. L’obiettivo è quello di soddisfare la sempre crescente richiesta di comunicazione da parte della collettività, rendendola partecipe dei progetti e degli esiti della ricerca di base. A tale scopo il Dipartimento mira anche a mettere a disposizione degli enti pubblici preposti alla tutela e alla valorizzazione dei beni culturali (Ministero, Regioni, Comuni, fondazioni) le professionalità acquisite e i risultati delle indagini prodotte, al fine di trasformarle in prodotto di fruizione turistica e scolastica.
Siti internet:
Ricostruzione 3D della Chiesa di San Salvatore a Brescia (metà VIII sec. d.c.)
Veduta zenitale del foro di Nora dopo i lavori di restauro, dove i diversi contesti cronologici e funzionali sono stati distinti attraverso il dato cromatico
Ricostruzione di un’abitazione protostorica nell’archeoparco del Bostel di Rotzo (Vicenza) sulla base dei dati di scavo
Ricostruzione del paesaggio archeologico di età romana nell’area di Ca’Tron (antico agro di Altino) sulla base dei dati ambientali e antropici forniti dalle indagini in corso