SCIENZA E RICERCA

L’etica per i medici veterinari

È di questi giorni la notizia dell’ennesimo tentativo di aggressione e intimidazione a carico di un medico veterinario che svolgeva mansioni di ispezione a tutela del benessere degli animali in un impianto di macellazione. A fronte del rilevamento di irregolarità nella gestione degli animali, il medico veterinario è stato minacciato e gli è stato intimato di non procedere oltre. 

La professione medico veterinaria svolge un ruolo cruciale nella tutela degli animali nelle nostre società. Come riassume elegantemente anche un recente video dell’Ordine dei medici veterinari di Torino e provincia, ‘avete mai pensato che dietro al bicchiere di latte che bevete al mattino, alla spesa al supermercato, o alla salute nostra e degli animali, ma anche dell’ambiente, ci sono sempre loro, i medici veterinari? ’ In Italia sono 7.000 i medici veterinari che lavorano nel sistema sanitario nazionale, nell’esercito e nei laboratori pubblici e privati e 26.000 i liberi professionisti che si occupano del benessere animale e della tutela dell’ambiente.

In generale, di fronte a tutte le contraddizioni che caratterizzano il nostro rapporto con gli animali, le persone che rivestono un ruolo professionale nella loro cura, primi fra tutti i medici veterinari, hanno un carico di responsabilità morale oltremodo importante, che deve essere gestito con cura, attraverso competenze e strumenti adeguati. 

All’Università di Padova, celebrata in questi giorni con una ‘A’ nella valutazione dell’Agenzia nazionale del ministero dell’Istruzione, si è da poco concluso il primo corso obbligatorio in Italia di Etica Veterinaria per gli studenti di Medicina Veterinaria. Da quest’anno, infatti, il corso, destinato agli studenti del quarto anno, è obbligatorio ed è inserito nell’ambito di un corso integrato dedicato al Benessere, alla legislazione e, appunto, all’etica. La competenza etica è inclusa tra le competenze cosiddette ‘del primo giorno’, le competenze cioè che i neolaureati devono possedere sin dal primo giorno dopo la laurea e riconosciute come indispensabili non solo a livello europeo, ma sempre più anche negli altri Paesi del Mondo per definire la figura professionale del medico veterinario. 

Un lungo percorso, durato diversi anni, in collaborazione con la Federazione nazionale degli Ordini Veterinari, ha portato a questo risultato: anche l’etica, ritenuta a lungo estranea alle professioni tecnico-scientifiche come quella del medico veterinario, viene riconosciuta come un aiuto indispensabile per far fronte alle difficoltà del nostro rapporto con gli animali. Dietro agli animali, infatti, spesso invisibili, ci sono sempre le innumerevoli persone che lavorano ogni giorno con loro, con tante responsabilità da gestire. 

L’etica rappresenta uno strumento e il filtro attraverso cui ‘dipanare’ le difficoltà intrinseche dietro queste responsabilità: di fronte ai dilemmi etici, applicare l’analisi etica serve per fare chiarezza, per definire i valori in campo, per evidenziare le opzioni possibili ed eliminare quelle non accettabili.

Agli studenti di medicina veterinaria viene insegnato un metodo per far fronte ai dilemmi etici. Sulla base del metodo decisionale di analisi etica dei Cinque Step, prima di tutto viene suggerito di chiarire bene qual è il problema da risolvere e quali sono le informazioni necessarie per decidere. Il passo successivo è quello di soffermarsi ad individuare quali sono i soggetti coinvolti, gli stakeholders, che possono essere il cliente, l’azienda, la clinica, le istituzioni coinvolte, ma anche lo stesso medico veterinario, e così via, sino, da ultimo, ma non per importanza, l’animale, il soggetto eminentemente senza voce, che attraverso l’analisi etica ha l’opportunità di acquisire anch’esso una voce in capitolo. 

I soggetti coinvolti sono portatori di valori e interessi e l’analisi etica chiede a questo punto di fare il lavoro più importante, cioè tenere in considerazione in modo equo i vari punti di vista e i valori in gioco. La decisione finale dovrà mediare tra tutti i punti di vista e, anziché essere frutto di pressioni emotive, potrà essere il risultato di una riflessione ponderata tra tutti i valori esaminati. 

Secondo l’idea che una buona analisi etica può produrre buone decisioni etiche.

Le questioni etiche sono le più diverse, e dipendono dalle diverse tipologie di animali con cui i medici veterinari hanno a che fare, dagli animali da affezione, agli animali da allevamento, da sperimentazione e così via: da una parte, il proprietario di un animale d’affezione che non vuole accettare che sia arrivato il momento di porre fine alla sofferenza del suo compagno di vita oppure vuole che venga praticata l’eutanasia solo perché non ha più tempo di occuparsene, minacciando di abbandonarlo per strada; dall’altra, l’allevatore che non ha sufficienti risorse economiche per promuovere adeguatamente il benessere dei suoi animali e intervenire sugli esemplari malati; o, ancora, l’azienda farmaceutica che deve mediare tra l’esigenza di promuovere la ricerca per la salute umana e di impiegare gli animali per la sperimentazione. E così via.

Il carico di responsabilità nella gestione delle vite degli animali deve essere distribuito nella società in maniera equa: è importante che le persone siano sempre più consapevoli non solo dei loro diritti riguardo agli animali, ma anche delle loro responsabilità, di modo che chi lavora per il benessere degli animali possa svolgere bene il proprio compito ed eventualmente essere punito se non lo fa, senza per questo diventare l’ultimo responsabile, come chi fa ispezione negli impianti di macellazione, del nostro modo di relazionarci con gli altri esseri senzienti che vivono assieme a noi.   

barbara de mori

BARBARA DE MORI

Laureata a Padova in filosofia morale nel 1996, e con un dottorato di ricerca in Etica, Barbara de Mori lavora presso il dipartimento di Biomedicina Comparata e Alimentazione e insegna bioetica animale ed etica del benessere animale nei corsi di laurea in Medicina Veterinaria, Animal Care e Biotecnologie dell’università di Padova. Si occupa di questioni etiche nell’ambito del benessere e della gestione degli animali nella conservazione, nella sperimentazione, nell’allevamento intensivo, nella pet therapy. È responsabile di accordi di cooperazione internazionale e collabora con Università statunitensi ed europee, con Enti e Università in Sudafrica e in Cina. E’ Direttore dell’Ethics Laboratory for Veterinary Medicine, Conservation and Animal Welfare dell’Università di Padova e della rivista Internazionale Journal of Applied Animal Ethics Research. È membro di Comitati etici per la sperimentazione e per le attività assistite con gli animali e dirige i Corsi Post Lauream in Conservation e Animal Welfare Ethics. È responsabile della collana editoriale Etica e Bioscienza per l’editore Mimesis e membro di comitati scientifici di riviste e di organizzazioni scientifiche.

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