La procedura di valutazione delle ricerche, che l'Anvur sta attuando per l'attribuzione dell'abilitazione scientifica agli aspiranti docenti di prima e seconda fascia, incontra nuove difficoltà applicative. Dopo i problemi già verificatisi nella selezione delle riviste rilevanti ai fini dell'abilitazione, e dopo le rettifiche sulle modalità di computo delle cosiddette "mediane" (indicatori quali-quantitativi della produzione scientifica del candidato), ora le complicazioni riguardano un aspetto che può incidere notevolmente sui risultati finali: il numero di citazioni ottenute da ogni pubblicazione. Il punto riguarda la data limite del 20 novembre 2012, entro la quale, secondo il bando del Miur, era necessario presentare la domanda di partecipazione corredata dei titoli da valutare. Un limite che, per le citazioni, l'Anvur non ha considerato tassativo. Nell'impossibilità di definirne il quadro completo alla data di chiusura del bando, l'Anvur ha deciso che le citazioni dei singoli candidati verranno valutate in tempi diversi. Questo comporta il rischio di disparità di trattamento, perché i candidati le cui citazioni vengono conteggiate più tardi hanno un tempo maggiore per valorizzare le proprie pubblicazioni e, dunque, contare su un più cospicuo numero di citazioni. Inoltre, il criterio danneggia quei candidati che alla data di chiusura del bando non superavano gli "indicatori citazionali" previsti, e quindi hanno deciso di non presentare domanda, o l'hanno ritirata in seguito. La questione, dunque, è aperta e, qualora non intervengano correttivi efficaci, si presterà a contestazioni: come aveva rilevato qualche mese fa Sabino Cassese, le sorti della carriera scientifica di molti docenti passeranno non più dal giudizio dei loro colleghi ma da quello dei giudici amministrativi che dovranno pronunciarsi sugli innumerevoli ricorsi.