IN ATENEO

Anvur e qualità della ricerca: Padova al primo posto in Italia

Sono stati ufficialmente presentati a Roma al mondo accademico e al Paese i risultati della valutazione della qualità della ricerca effettuata negli ultimi mesi dalla Agenzia nazionale di valutazione della ricerca sui prodotti scientifici relativi agli anni 2004-2010 di 95 università e 12 enti di ricerca italiani.

Dal gigantesco lavoro di analisi delle attività scientifiche sviluppate in Italia nell’arco di sette anni, che ha riguardato 185.000 pubblicazioni e coinvolto 450 esperti e 15.000 revisori, emerge uno straordinario risultato per l’università di Padova, che si colloca al primo posto assoluto in Italia tra i grandi atenei per rilevanza, originalità, innovatività e capacità di collegamento sul piano internazionale dei prodotti di ricerca sottoposti dai suoi docenti. Più in particolare, nelle 14 aree disciplinari in cui si è articolata la valutazione, Padova risulta al primo posto assoluto in ben sette aree fondamentali (Fisica, Scienze della Terra, Biologia, Medicina, Agraria Veterinaria, Ingegneria industriale e informazione, Economia e Statistica), al secondo posto assoluto in tre aree (Chimica, Filosofia Storia Pedagogia, Psicologia) e al terzo posto in un’area (Giurisprudenza). Inoltre, l’accurata e imparziale valutazione dell’Anvur sottolinea il grande incremento di produttività scientifica verificatosi a Padova nel corso degli ultimi anni e la qualità molto alta dei prodotti dei ricercatori che sono stati reclutati nell’ultimo periodo. 

“È un risultato di grandissimo prestigio, che ci inorgoglisce e che premia l’impegno, il coinvolgimento e il senso di appartenenza dell’intero Ateneo sulla Ricerca – ha dichiarato il Rettore Giuseppe Zaccaria - l’università di Galileo e di Morgagni, da otto secoli Research University di livello europeo vede oggi riconosciuti e premiati la qualità scientifica dei suoi docenti e il costante sforzo per investire in ricerca fondi assai consistenti reperiti sul proprio bilancio (oltre 138 milioni di euro in sette anni, circa 20 all’anno.

La credibilità e l’autorevolezza internazionale dei nostri gruppi di ricerca costituisce una risorsa importante per il Paese, tanto più in un momento di crisi quale l’attuale. L’amplissima procedura di valutazione dell’Anvur mostra chiaramente che i quattrini dei contribuenti sono stati bene impiegati. Ora ci aspettiamo che – come previsto – questi risultati eccellenti siano premiati con maggiori finanziamenti dello Stato. Ma in ogni caso, proseguiremo con tenacia sulla strada della valorizzazione della ricerca dei giovani ricercatori che abbiamo portato avanti con coerenza e determinazione nel corso degli ultimi anni”.

 

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