IN ATENEO

Crisi dell'università: l'allarme della Crui

L’Assemblea della CRUI, riunitasi il giorno 25 ottobre 2012, denuncia con forza l’estrema gravità in cui versa il sistema universitario italiano, sistema che sta ormai precipitando in una crisi irreversibile tale da minare l’immagine internazionale del Paese e le sue prospettive di sviluppo. Basti ricordare che l’attuale fondo di finanziamento ordinario (FFO), dopo ripetuti tagli e, malgrado il notevole calo degli organici, non riesce a coprire neppure la somma delle spese fisse delle università; il numero di docenti e di ricercatori si è ridotto negli ultimi quattro anni di oltre il 10%; la recente sentenza n. 223 della Corte Costituzionale relativa al TFS (aliquota del 2,5%) si rifletterà in misura pesante e a esercizio quasi concluso,sui bilanci degli atenei e lo stesso avverrà per i prossimi anni; il permanere del blocco del turn-over, fissato al 20% dalla legge di spending review, oltre a ridurre ulteriormente e in misura intollerabile il ricambio degli organici dei docenti, con gravissimo nocumento della programmazione didattica, è in stridente contrasto sia con l’avvio dei percorsi abilitativi ex lege 240/2010, sia con la procedura di accreditamento dei corsi di studio da parte dell’ANVUR; la suddetta limitazione del turn-over al 20%, unitamente ai vincoli nel suo utilizzo, impedisce qualunque ricambio generazionale. In particolare le università si troveranno prive di docenti di prima fascia che, negli ultimi 4 anni, si sono ridotti di oltre il 20%. La CRUI pertanto chiede: il ripiano del ‘taglio’ attualmente previsto  per il 2013 per le università statali e non statali pari a 400 milioni di euro; la copertura finanziaria degli effetti della sentenza n. 223 della Corte Costituzionale relativa al TFS che equivalgono a non meno di 100 milioni di euro annui ai quali si deve aggiungere il conguaglio maturato dai dipendenti per una somma una tantum di circa 80 milioni di euro; il ripristino della quota del 40% per quanto concerne il turn-over, così come richiesto dalla CRUI già nella mozione del 19 luglio scorso; l’utilizzo del turn-over disponibile senza ulteriori vincoli con riferimento alle fasce della docenza onde consentire, senza alcun onere aggiuntivo per lo Stato, tanto l’ingresso dei giovani ricercatori quanto il necessario ricambio generazionale.

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