IN ATENEO

Decreto del Fare, Zaccaria: "Inaccettabile il taglio del 20% della quota premiale del Fondo"

Suscita critiche il nuovo modello di diritto allo studio introdotto nella legge di conversione del "decreto del fare", in corso di approvazione alla Camera. Nel testo è prevista l'istituzione del Programma nazionale per il sostegno degli studenti capaci e meritevoli, un meccanismo che dovrà gestire, attraverso una fondazione, borse di studio per gli studenti iscritti a corsi di laurea e di dottorato. Gli aiuti saranno suddivisi sulla base di una graduatoria unica nazionale: per accedere alle borse, gli studenti dovranno rispettare requisiti di merito, reddito e patrimonio. Il primo elemento di polemica è la copertura finanziaria del programma, ottenuta attingendo al 20% della "quota premiale" del Fondo per il finanziamento ordinario delle università: una decurtazione contro cui si è schierata la Crui, che raggruppa i rettori degli atenei. Contrario anche il rettore dell’università di Padova: “L’emendamento assurdo e scellerato introdotto all’ultimo minuto al Decreto del Fare e non modificato grazie alla mannaia antiemendamenti del voto di fiducia - spiega Giuseppe Zaccaria - beffa i solenni discorsi sulla premialità delle ultime settimane e gli stessi risultati della Vqr Anvur, riducendo il Fondo di finanziamento ordinario delle università del 20% della quota premiale. La causa sacrosanta del diritto allo studio va difesa con fondi aggiuntivi e specifici, non sottraendo risorse agli atenei meritevoli. Il presidente Letta sia coerente con quanto da lui stesso dichiarato sulle università e modifichi in Senato questa norma inaccettabile”. Entra nel merito del provvedimento la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, secondo cui le nuove norme invadono la competenza esclusiva degli enti locali in materia e creano un doppio canale di finanziamento del diritto allo studio (statale e regionale). Secondo la Conferenza, rispetto al sistema in vigore, che garantisce l'autonomia di Regioni e università, il nuovo Programma nazionale crea confusione normativa e, attingendo al fondo per gli atenei, sancisce "la deresponsabilizzazione finanziaria dello Stato" nel diritto allo studio.

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