CULTURA

E se quella degli eBook fosse una bolla di sapone?

La settimana scorsa, in una intervista al Fatto Quotidiano, Massimo Turchetta, direttore editoriale della Rizzoli, diceva che per l’editoria “è l'ora dell'ottimismo". Purtroppo, come diceva Theodor Adorno nel 1968, talvolta “Essere ottimisti è da criminali”. Le cose non vanno affatto bene, al contrario: le rilevazioni Nielsen, che di solito tendono a sottostimare i fenomeni, ci dicono che il mercato librario italiano nel 2013 sta perdendo il 2,8% sul già disastroso risultato del 2012, mentre lo stesso Turchetta più realisticamente ammetteva una perdita del 5%.

Questi sono i dati relativi alle copie vendute dai primi cinque gruppi editoriali italiani. La variazione percentuale rispetto allo scorso anno è negativa per quattro di loro e perfino Giunti, l'unico gruppo che ha un andamento positivo, non è riuscito a recuperare per intero il risultato del 2011.

 

Editore Volume Quota mercato Variazione 2012 su 2011
Gruppo Mondadori 2.601.791 24,9% -5,5%
Gruppo Rcs 1.216.923 11,6% -1,1%
Gruppo GeMS 1.063.390 10,2% -1,8%
Gruppo Giunti 927.926 8,9% +12,9%
Gruppo Feltrinelli 618.815 5,9% -4,7%

Le speranze di molti si indirizzano sui libri a 99 centesimi lanciati dalla Newton Compton e sugli eBook, protagonisti di un grande balzo nel 2012 rispetto al 2011. “Il futuro sta lì”, dicono molti editori. In realtà, nel 2012 gli eBook sono arrivati a fatica a valere intorno all'1% del mercato non scolastico, che è passato da un fatturato di circa 1.400 milioni di euro a poco più di 1.200 milioni. Quello italiano è sempre stato un mercato ristretto e, per il momento, gli eBook sono un fenomeno di nicchia: nel 2012 hanno fatturato tra i 12 e i 13 milioni di euro in tutto.

Questo non è avvenuto perché gli italiani abbiano improvvisamente scoperto la lettura grazie ai tablet: è avvenuto perché nel 2011 Google, Amazon e Apple semplicemente non erano ancora presenti sul mercato (se non nell'ultimo mese Amazon). Tutti i canali di distribuzione di eBook già presenti in precedenza sono cresciuti di poco più del 50%, mentre la crescita complessiva del 300%, che ha di fatto quadruplicato il fatturato nel 2012, è per la stragrande maggioranza il risultato dall'arrivo di nuovi canali distributivi: i tre colossi Google, Amazon e Apple. Fenomeno evidentemente non ripetibile sul piano percentuale nel 2013, al momento nel 2013 la crescita sul 2012 è intorno al 35%. Molto meglio del libro cartaceo ma non certo un fenomeno di dimensioni tali da rassicurarci sul futuro dell’editoria italiana.

Fabrizio Tonello

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