IN ATENEO

Halifax project: i primi risultati

Ha da poco avuto luogo in Canada il primo degli incontri previsti nell’ambito di Halifax project, un progetto che riunisce circa 300 ricercatori da tutto il mondo per analizzare i rischi che derivano dall’esposizione quotidiana a miscele di sostanze chimiche potenzialmente nocive per la salute e cancerogene. Questa prima riunione aveva principalmente lo scopo di individuare gli obiettivi per ogni gruppo di lavoro. “È stata tuttavia condotta anche una prima analisi su 309 sostanze della classe dei pesticidi – spiega Sofia Pavanello genetista del dipartimento di scienze  cardiologiche, toraciche e vascolari dell’università di Padova selezionata a far parte della task force internazionale – ed è stato dimostrato che 19 di queste producono effetti contemporaneamente su cinque dei dieci hallmarks delle cellule tumorali. Si tratta delle proprietà biologiche che caratterizzano queste cellule, tra cui ad esempio l’instabilità genomica, l’infiammazione, l’inibizione delle difese immunitarie, la metastasi, la proliferazione e il metabolismo incontrollati”. Tra qualche mese dopo che i risultati preliminari saranno passati al vaglio di una ulteriore commissione, saranno rese note le 19 sostanze. “L’obiettivo generale del progetto – sottolinea Sofia Pavanello – è comunque di individuare le dieci sostanze, la top ten, che maggiormente producono effetti sugli hallmarks”.

La prossima riunione del gruppo di ricerca è fissata per settembre e in quell’occasione sarà esaminata una seconda lista di sostanze chimiche rilasciate questa volta dalla plastica dei contenitori. “La ricerca sulla singola sostanza chimica e sulla sua pericolosità è un approccio incompleto  – spiega Sofia Pavanello –. Infatti pochissime delle sostanze chimiche conosciute sono cancerogeni completi ossia sono in grado da sole di promuovere lo sviluppo tumorale.” Ne sono un esempio gli idrocarburi policiclici aromatici, prodotti di combustione ubiquitari presenti nel fumo di sigaretta, nelle carni cotte alla brace, oppure anche in alcuni ambienti di lavoro ad esempio nelle aziende che producono il carbone coke. “Anche se abbiamo appreso molto circa i rischi connessi ad alcune singole sostanze note per essere cancerogene, sappiamo in realtà molto poco dei rischi di cancro che potrebbero essere attribuiti agli effetti combinati delle tante sostanze chimiche alle quali siamo esposti nella nostra vita quotidiana - continua – e per questo è necessario approfondirne la ricerca”.     

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