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Medicina, il test di ingresso resta. Riforma solo dal 2016?

Il tira e molla è durato a lungo, ma alla fine pare, che almeno per il 2015, il temuto test di ingresso a medicina rimarrà. Dopo l'annuncio del ministro dell'Istruzione, Stefania Giannini, di voler abolire la prova scritta e le conseguenti proteste da parte di università e rettori, il Miur avrebbe fatto una parziale retromarcia. Nelle intenzioni, il ministero vorrebbe introdurre fin dal prossimo anno un percorso di orientamento nelle scuole in grado di fornire una prima scrematura tra gli studenti che si dovrebbero rendere conto da soli di non essere portati per medicina. A questo, il Miur potrebbe aggiungere una rielaborazione della prova selettiva che elimini il test a 60 domande nella formula fino a qui utilizzata (e che quest'anno ha generato una massiccia quantità di ricorsi ai tribunali amministrativi, decretando l'accesso di un considerevole numero di ricorsisti). La riforma però dovrebbe divenire concreta nel 2016, così da non creare scompiglio all'avvio del primo anno di medicina nel 2015. 

Nei mesi scorsi le proteste erano state numerose. Ancora pochi giorni fa la Crui (conferenza dei rettori delle università italiane) aveva inviato una nuova lettera al ministero, proponendo un sistema che non prevedesse l'abolizione dei test di ingresso. Queste le richieste proposte dai rettori: confermare per l’anno accademico 2015-2016 i test, “adeguandolo ai contenuti dei saperi acquisiti dai candidati nel corso degli studi superiori”; facilitare la preparazione degli studenti e ridurre l’incongruo impatto economico al quale sono esposte le famiglie italiane per effetto dell’attuale modello di selezione; dare riscontro immediato alle famiglie circa il calendario e le modalità di selezione previste per il prossimo anno.

 

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