IN ATENEO

Niente più pensionamenti forzosi: la Consulta annulla parte della legge Gelmini

In un sistema universitario in cui un professore su cinque ha più di 65 anni la sentenza della Corte Costituzionale depositata ieri potrebbe avere effetti importanti. Essa infatti cancella l'articolo 25 della legge 240/2010 (la riforma Gelmini), quello secondo cui l’articolo 16 del decreto legislativo 30 dicembre 1992 “non si applica a professori e ricercatori universitari”, costringendoli, in pratica, ad andare in pensione, senza la possibilità di restare in servizio  per altri due anni se l’ateneo di appartenenza dà parere positivo.

Proprio l’articolo 25 della riforma Gelmini era stato dapprima oggetto di numerosi ricorsi al Tar e al Consiglio di Stato che poi avevano sollevato una questione di legittimità di fronte alla Consulta. E i giudici della Corte Costituzionale hanno ravvisato l’illegittimità costituzionale dell’articolo in questione, facendolo di conseguenza decadere. La questione non è di poco conto visto che sono in centinaia i docenti potenzialmente interessati o che sono già stati colpiti dal 2010 ad oggi dall’articolo cancellato dalla Consulta e lo testimonia l’ingente mole di ricorsi che poi ha portato a sollevare i dubbi di legittimità rispetto al trattamento concesso a tutti gli altri dipendenti degli enti pubblici in Italia.

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