IN ATENEO

Più spazio ai giovani: la Crui scrive al governo

Ridurre l’invecchiamento del corpo docente, dando più spazio ai giovani. Per questo motivo la Crui (Conferenza dei rettori delle università italiane) ha redatto una lettera/documento da mandare al presidente del Consiglio Matteo Renzi. Un documento per il quale si è fortemente battuto anche il rettore Giuseppe Zaccaria e del quale possiamo anticiparvi, quasi alla lettera, il testo.

!Per un’università più giovane e più europea.

Gentile presidente Matteo Renzi, ci rivolgiamo a lei e al Ministro Stefania Giannini per raccogliere la sfida rivolta agli Atenei anche in occasione della recente inaugurazione dell’Anno Accademico di Bologna. Elenchiamo pochi, essenziali punti che possono rappresentare un nuovo inizio di impegno comune.

  1. Un piano giovani che riduca drasticamente l’età media di docenti e ricercatori e che acceleri l’ingresso di giovani studiosi arrestandone la perdita degli ultimi anni.
  2. Un nuovo diritto allo studio che porti più studenti nelle Università con particolare riferimento alle aree più deboli del Paese.
  3. Un sistema di norme che riconosca, nel rispetto del principio della trasparenza e responsabilità, le specificità dell’Università rispetto alla Pubblica Amministrazione e, raccolte in un Testo Unico, ne semplifichi drasticamente l’attuale quadro d’azione.
  4. Rilancio della ricerca che sostenga settori eccellenza nella competizione internazionale, nell’innovazione e nel rapporto delle Università con il territorio e le imprese.
  5. Il consolidamento del sistema universitario che assicuri equilibrio fra Università statali e non statali  e inoltre definisca chiaramente i compiti degli Atenei telematici.
  6. Una messa a regime del sistema di finanziamento delle Università che sappia coniugare sostenibilità, merito ed equità. Per ognuno di questi punti siamo pronti a dare il nostro contributo".

 “Si tratta a mio avviso di un documento importante e innovativo – commenta il rettore Giuseppe Zaccaria – che ha raccolto l’unanimità di consensi all’interno della Crui, e che sottolinea con forza l’assoluta necessità per il Paese di sbloccare da un lato l’emorragia del numero di docenti e i loro drammatico invecchiamento causato da assurdi limiti al turnover, e dall’altro la preoccupante riduzione del numero di iscritti alle università, che rischia di penalizzare ulteriormente le aree più deboli del Paese. Un fenomeno generalizzato e che rende ancor più meritevole la nostra performance, come università di Padova, con un costante e controtendenza aumento degli iscritti negli ultimi sei anni”.

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