IN ATENEO

Presentato il rapporto 2011 del Nucleo di valutazione

Il rapporto annuale 2011 presentato dal Nucleo di valutazione di ateneo dimostra come “ci sono cose che vanno bene, alcune che vanno molto bene e altre che presentano ancora alcuni elementi di criticità e sulle quali siamo chiamati a lavorare molto”, sottolinea il rettore Giuseppe Zaccaria.  Che spiega come “il Nucleo ha constatato che negli ultimi due anni l’università di Padova ha cercato di rispondere con la maggiore sollecitudine, con un enorme sforzo di energia, all’impegno di applicare la riforma e soprattutto di ricavare dalla riforma, anche talora non condivisa, elementi di innovazione e di positività. Il Nucleo ci ha dato atto che di fronte a questo inaudito processo di pressione normativa cui sono state sottoposte negli ultimi anni le università italiane, l’ateneo di Padova ha risposto bene, efficacemente, rispettando i tempi e cercando di volgere in positivo quelle che erano le imposizioni e i dettami della riforma”.

   Il rettore ha fatto poi una seconda osservazione: “Le università italiane sono da anni sottoposte a valutazioni di ogni tipo: noi vorremmo sapere quale altro comparto della pubblica amministrazione è sottoposto a questi continui esami e lo diciamo perché continuano ancora a circolare facili vulgate che presentano gli atenei come luoghi in cui si può fare ciò che si vuole lontano da occhi indiscreti”.

  Guardando al 2013, il rettore ha aggiunto: “Sarà l’anno del processo di autovalutazione della didattica e dell’accreditamento dei corsi di studio. Anche questo è un processo importante e impegnativo che vedrà coinvolti tutti i nostri docenti che dovranno riflettere sulla qualità della didattica erogata. In proposito voglio fare una considerazione di carattere generale. Noi vediamo lacunosità in una serie di materie a causa dei messaggi che vengono dal centro, spesso contradditori. Pensiamo solo ai dottorati di ricerca: da anni aspettiamo una regolamentazione di questa materia. Si dice che è in arrivo mese dopo mese, giorno dopo giorno, ma lo stiamo ancora aspettando: questo ci danneggia perché non abbiamo la possibilità di programmare. C’è tutta una serie di azioni che abbiamo in animo di fare ma che dobbiamo prudenzialmente calibrare, formulando ipotesi che speriamo possano poi verificarsi». 

Zaccaria ha poi preso in esame i settori della ricerca e dell’internazionalizzazione: “Il Nucleo ci dice che abbiamo fatto un consistente miglioramento delle nostre performance sulla ricerca e che la ricerca è un punto di forza dell’università di Padova. Ci dice poi che per quanto riguarda l’internazionalizzazione siamo sulla strada giusta, che abbiamo un consistente aumento della mobilità Erasmus sia in entrata che in uscita. Permangono tuttavia criticità. La maggiore è quella di applicare il cosiddetto piano della performance, cioè la necessità di una valutazione del personale tecnico-amministrativo, dell’organizzazione e della programmazione in termini di controllo, in presenza di una serie di limiti normativi crescenti e asfissianti. Cercheremo di lavorare ancora di più là dove ci viene segnalato una criticità e cercheremo di mantenere le posizione dove ci è riconosciuta l’eccellenza”.

  Nel suo intervento, Alberto Martinelli, presidente del Nucleo di valutazione ha sottolineato il clima di collaborazione con l’ateneo e ha detto che Padova ha applicato la riforma con un approccio giusto e sensato, utilizzandone aspetti come opportunità di miglioramenti.  “Noi facciamo molti confronti - ha aggiunto il professor Martinelli - e Padova risulta fra i migliori atenei d’Italia e prima fra i megatenei. Padova continua ad attrarre studenti in un periodo in cui il calo è superiore al 10%, anche se è auspicabile una capacità di attrazione maggiore al di fuori della regione. Un altro dato che mi piace sottolineare riguarda il mondo del lavoro: i laureati di Padova sono al primo posto nell’approdo al lavoro a un anno dal diploma. Una forte capacità di attrazione l’abbiamo constatata nei finanziamenti europei per la ricerca e nei finanziamenti di privati. In tempi di risorse decrescenti Padova supplisce in proprio per mantenere i livelli di finanziamento delle ricerca. E in campo edilizio questo ateneo, pur nell’azzeramento degli aiuti statali, continua a mantenere gli impegni assunti. Sono ottimista pur vivendo questo difficile periodo. Qui a Padova ci sono capacità e impegni per superare le difficoltà che derivano dalla mancanza di risorse”. 

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