IN ATENEO

Regolamento delle Scuole di ateneo: il sì del Senato accademico

Il Senato accademico ha approvato ieri il regolamento delle Scuole di ateneo. Dopo il sì del Senato, la nuova normativa attende il parere favorevole del Consiglio di amministrazione (si riunirà il prossimo 19 novembre) e diverrà operativa dopo la pubblicazione del decreto del rettore. Le Scuole di Ateneo sono strutture di raccordo, con funzioni di coordinamento e razionalizzazione delle attività didattiche di due o più dipartimenti che in esse si raggruppano in relazione a criteri di affinità disciplinare e di complementarietà formativa.

Il regolamento è costituito da diciassette articoli che riguardano tutta la vita delle otto Scuole, dall’organizzazione alla rappresentanza degli studenti, dalle competenze alle risorse, dall’attività amministrativa ai rapporti esterni.

Ciascuna scuola ha un presidente del Consiglio, eletto a maggioranza assoluta dai componenti del Consiglio stesso; resta in carica tre anni e può essere confermato per una sola volta. Oltre a presiedere il Consiglio, fa parte di diritto della commissione didattica e della commissione paritetica docenti-studenti e approva le convocazioni delle assemblee studentesche della Scuola. Il Consiglio è composto dai direttori di dipartimento in essa raggruppati, da un rappresentante dei direttori delle scuole di specializzazione, da un rappresentate delle scuole di dottorato attivate nei singoli dipartimenti e da una rappresentanza elettiva degli studenti. Ogni singola Scuola avrà una commissione paritetica docenti-studenti e avrà competenze sia in relazione alle attività didattiche che all’organizzazione dei servizi didattici.

Alla Scuola di Medicina e chirurgia fa specificatamente riferimento l’articolo 12: dovrà garantire il carattere specifico della medicina universitaria, ossia l’inscindibilità delle funzioni didattiche e scientifiche con quelle assistenziali, secondo le modalità e nei limiti concertati dall’ateneo con la Regione Veneto. Questa Scuola inoltra al rettore le proposte da avanzare alla Regione per la predisposizione del piano socio-sanitario regionale,  istruisce gli atti convenzionali con enti esterni e i corsi nelle sedi che ospitano attività didattiche decentrate; gestisce i rapporti con l’Ordine dei medici, Facoltà mediche internazionali e Oms, individua il fabbisogno delle lauree professionalizzanti  e delle scuole di specializzazione.

Gli ultimi due capitoli del regolamento sono dedicati alle risorse per la docenza (sono deliberate dal Consiglio di amministrazione) e all’attività amministrativa (è svolta da personale incardinato nei dipartimenti).

 

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