IN ATENEO

SCUOLA, PER CHI HA VINTO IL CONCORSO L'ASSUNZIONE È UNA LOTTERIA

L'anno scolastico sta per partire, e come sempre la corsa alla definizione degli organici degli istituti riserva sorprese e nebbiosità. Avrebbe dovuto essere l'anno dei vincitori del "concorsone", il bando indetto nel 2012 per l'assunzione di 11.542 nuovi insegnanti: invece, secondo alcuni quotidiani, il lungo percorso concorsuale avrebbe prodotto pochi risultati, e la maggior parte dei vincitori, per ora, non avrebbe prospettive di immissione in ruolo. Alla fine di agosto il Miur ha comunicato che il contingente di 11.268 nuovi posti che è stato autorizzato per il 2013/2014 verrà coperto solo per metà con i vincitori del concorso, mentre per il restante 50% dovranno essere utilizzate le vecchie graduatorie ad esaurimento previste dalla legge 296 del 2006. Ma i problemi, per coloro che hanno superato la selezione appena conclusa, non finiscono qui: in parecchie regioni non sarà possibile assumere nemmeno la quota di vincitori assegnata dal ministero, perché le graduatorie finali relative a molte classi di concorso non sono ancora pronte. Il risultato è che, a seconda della regione e della classe di concorso dei candidati, le prospettive di assunzione cambiano radicalmente. Rispetto alle anticipazioni di alcuni quotidiani, che parlavano di circa un quarto dei vincitori di concorso effettivamente assunti, mancano ancora dati ufficiali, ma il ministro Carrozza ha precisato, via Twitter, che tra i nuovi insegnanti in ruolo gli ex concorsisti sono il 38%. Rimane il problema delle fortissime differenze di trattamento tra regioni e classi di concorso. Spicca il caso del Lazio, il cui ufficio scolastico ha comunicato, con una nota di poche righe, che per l'anno entrante non potrà essere assunto nessun candidato del concorso 2012 "per il protrarsi dei lavori delle commissioni esaminatrici" che non hanno pubblicato alcuna graduatoria dei vincitori entro il termine del 31 agosto previsto dal ministero. Decisamente migliore la situazione nel Veneto, che viene riassunta dal vicedirettore dell'ufficio scolastico Gianna Marisa Miola: "tutte le graduatorie sono state pubblicate nei termini indicati tranne quelle di lingua inglese, per le quali si attingerà alla graduatoria del 1999. In totale, sui circa 500 posti assegnati al Veneto per il prossimo anno scolastico, sono 254 quelli attribuiti ai vincitori dell'ultimo concorso". Dunque, in Veneto la metà dei nuovi insegnanti proviene dal "concorsone", e l'altra metà dovrebbe essere assunta a settembre 2014. Il quadro nazionale rimane comunque complicato, e i timori per chi non è stato assunto quest'anno sono più che giustificati, così come la sensazione che, ancora una volta, le aspettative legittime dei vincitori siano state aggirate con la decisione di immettere una quota di precari a danno di chi ha superato l'ultima selezione. E dire che il bando del 2012 parlava chiaro: all'articolo 14 si specifica che "il vincitore del concorso (...) ha titolo ad essere assunto", mentre all'articolo 13 si precisa che i vincitori in ogni regione devono essere "pari al numero di posti messi a concorso". Ma, nel linguaggio politico-burocratico, aver titolo non è aver diritto, e vincere un concorso non significa essere assunti. Ai reduci del "concorsone", svanita la fiducia, non rimane che attendere il prossimo decreto ministeriale.

© 2018 Università di Padova
Tutti i diritti riservati P.I. 00742430283 C.F. 80006480281
Registrazione presso il Tribunale di Padova n. 2097/2012 del 18 giugno 2012