IN ATENEO

Terapia delle ustioni: aumentano le richieste dall’estero

Stranieri in aumento negli ultimi anni nella clinica di chirurgia plastica dell’azienda ospedaliera di Padova, punta di eccellenza a livello nazionale che conta ogni anno circa 6.000 pazienti operati, di cui un migliaio richiedono interventi di “chirurgia plastica riabilitativa”. Il fenomeno, incrementato anche dai flussi migratori, si deve in particolare alla mancanza all’estero, soprattutto nei paesi in via di sviluppo, di centri specializzati in grado di affrontare l’urgenza “ustioni” con un approccio multidisciplinare, cioè con tecnologie adeguate e il contributo di differenti competenze mediche (chirurghi plastici, anestesisti, riabilitatori). Situazione che, all’inizio degli anni Novanta, ha portato un’équipe padovana in Angola ad avviare un centro di chirurgia plastica per ustionati, allora diretto da Francesco Mazzoleni, docente dell’università di Padova, missione alla quale ha partecipato anche Franco Bassetto, attuale direttore dell’unità operativa di chirurgia plastica.  

“Si calcola – sottolinea Bassetto – che le richieste di intervento da parte di stranieri siano ogni anno circa una ventina, anche se di questi solo cinque o sei giungono a buon fine, soprattutto per i costi elevati che non possono essere sostenuti interamente dal nostro sistema sanitario nazionale”. In alcune situazioni dove non può l’economia familiare, intervengono i cordoni umanitari. 

È il caso del bambino egiziano recentemente operato a Padova per gravi ustioni alle braccia, al torace, al collo riportati negli scontri della “primavera egiziana”. Grazie a un contatto tra Alberto Staffieri, direttore della clinica otorinolaringoiatrica di Padova, e John Shehata, coordinatore del Focus Mediterraneo e Medioriente, oltre ai finanziamenti di alcune associazioni e privati cittadini, il bambino è stato ospitato in città e sottoposto, nell’arco di tre mesi, a tre interventi chirurgici. Accanto a tecniche di chirurgia plastica riparativa ormai consolidate nel centro padovano, tra cui ad esempio l’utilizzo di espansori sottocutanei che vengono gradualmente gonfiati per ottenere pelle sana con cui ricoprire le parti cicatriziali asportate, sono state utilizzate procedure di chirurgia plastica rigenerativa di nuova generazione. Si tratta dell’utilizzo di “derma di sintesi” cioè di derma animale decellularizzato fornito dall’industria che consente di ricostruire una cute molto simile a quella naturale.    

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