IN ATENEO

WEST NILE VIRUS: UN NUOVO CEPPO IN VENETO

Nel 2013 sono più di 15 i casi di West Nile virus registrati in Veneto, con la comparsa di un nuovo ceppo virale. Si tratta degli ultimi risultati delle indagini condotte dal gruppo di ricerca di Giorgio Palù, direttore del dipartimento di medicina molecolare di Padova e dell’Unità operativa complessa di microbiologia e virologia dell’Azienda ospedaliera dove ha sede il laboratorio di riferimento regionale per le infezioni emergenti. 

I ricercatori hanno confermato 6 casi di malattia neuroinvasiva da West Nile virus (Wnv), in pazienti di età compresa tra i 71 e gli 88 anni, 7 casi di febbre da Wnv in persone tra i 25 e i 71, oltre a quattro donatori di sangue in cui è stata rilevata la presenza del virus. Le province colpite sono state Rovigo, Padova e Verona. “A Padova – spiega Gianluigi Scannapieco, direttore sanitario dell’azienda ospedaliera – abbiamo registrato un solo caso: una signora di 84 anni di Monselice con una forma neuroinvasiva. Dopo qualche giorno in rianimazione, la paziente è ora nel reparto di malattie infettive e si sta lentamente riprendendo”.  

In nove dei casi individuati l’infezione è stata causata da un virus appartenente a un nuovo ceppo di lignaggio 2, diverso dai virus di lignaggio 1 rilevati gli scorsi anni. L’analisi della sequenza genomica ha dimostrato che è simile ai ceppi che dal 2010 stanno causando focolai epidemici in Serbia, Grecia e altri paesi dell’Europa centrale, ma al tempo stesso presenta mutazioni che lo caratterizzano come nuovo. Al tempo stesso, tuttavia, non sono scomparsi i virus di lignaggio 1 che circolavano negli anni precedenti: è stato infatti riscontrato in un donatore sottoposto a screening un’infezione da virus di lignaggio 1 identico al virus che ha provocato molte infezioni nel 2012 a Venezia e Treviso. 

Identificata per la prima volta nel 1998 in Toscana nei cavalli, l’infezione è stata riscontrata negli uomini nel 2008 a Rovigo, Ferrara e Bologna. A distanza di sei anni oltre al Veneto sono stati registrati tre casi di malattia neuroinvasiva a Ferrara e Modena. Oltre i confini del nostro Paese, gli stati più colpiti sono la Serbia con 104 casi, la Grecia con 49, la Russia con 102 dove circolano ceppi di lignaggio 2.

“La prevenzione è fondamentale – sottolinea Palù – Le zanzare fungono sia da vettori che da serbatoio del virus, pertanto la disinfestazione attraverso larvicidi e insetticidi è fondamentale”. Altrettanto importante è lo screening sui donatori di sangue, oltre 50.000 nel 2012, utile anche per ottenere siero autoimmunizzante. Nella seconda metà del 2012 , ad esempio, sono state individuate 16 donazioni di sangue positive al test: per 14 di queste, 10 a Venezia e 4 a Treviso, si confermò trattarsi di infezione da Wnv. 

© 2018 Università di Padova
Tutti i diritti riservati P.I. 00742430283 C.F. 80006480281
Registrazione presso il Tribunale di Padova n. 2097/2012 del 18 giugno 2012