“We’re Sitting in a Room”, parafrasi di un celebre titolo della musica sperimentale, è il nome del nuovo podcast del Centro d’Arte.

Un impulso a questa nuova iniziativa certamente è arrivato da quest’anno di forzata sospensione della musica dal vivo, all’inizio del quale l’associazione padovana ha saputo prontamente trovare idee ed energie per promuovere le esperienze musicali più attuali in formati diversi dal concerto

Con “We’re sitting in a room” il Centro d’Arte mette ora in scena un teatro di idee da ascoltare: una rassegna (quasi) tutta di parola, affidata alle voci dei suoi curatori e a ospiti autorevoli che di tanto in tanto saranno chiamati a dialogare. “We’re Sitting in a Room” parla anche di questo, ma di tanto altro: produzioni e concetti legati alla sfera del sonoro in senso ampio, declinando il discorso secondo prospettive di volta in volta storico-culturali, tecniche, sociali. Contenuti eclettici, ma scientificamente fondati, vengono presentati in un formato agile e discorsivo e corredati da scelte musicali originali e stimolanti.

Il terzo numero, in programma venerdì 21 maggio, ha per titolo “Turnaround, 1968”. In questa puntata, a cura di Stefano Merighi, “Turnaround” si occupa delle musiche del 1968 attorno alla figura di Miles Davis, indagando sulla rete di relazioni sonore messe in luce da Bob Gluck nel suo volume “Miles Davis, il Quintetto Perduto e altre rivoluzioni”. Non solo Miles dunque, evocato con “Filles de Kilimanjaro”, ma anche i suoi legami reali o immaginari con Jimi Hendrix, Ornette Coleman, Don Cherry, dentro la cornice di un anno capitale per la storia americana. La tracklist di brani è la seguente: Miles Davis “Tout de Suite”, Jimi Hendrix “Voodoo Child” (Slight Return), Chick Corea “Matrix”, Ornette Coleman “C.O.D.”, Don Cherry “Eternal Rhythm” (part 2), Miles Davis “Directions I”.

Gli episodi vengono pubblicati ogni due settimane, il venerdì alle ore 21, sul canale Mixcloud (www.mixcloud.com/centrodarte) per rimanere sempre online.