CULTURA

Atelier d'artista: Simone Crestani

"Mi piace la sfida, soprattutto quando la tecnica cerca di superare il limite, è proprio questo ad alimentare la creatività". Il tocco lieve dell’artista raffinato e la solida manualità dell’esperto artigiano. Chiudiamo il 2023 con Simone Crestani, protagonista del ventesimo episodio della serie dedicata agli atelier. L’abbiamo raggiunto a Camisano Vicentino, dove vive e lavora.

Lunghi tavoli, forni, il tornio da vetro, strumenti per ogni esigenza: lo spazio, al piano terra della casa dell'artista, ha tutto ciò che serve e al tempo stesso mantiene una "dimensione ideale per riuscire a lavorare in maniera intima: è importante per me avere un ambiente dove potermi esprimere senza distrazioni". Crestani si occupa di vetro soffiato artistico contemporaneo. "Vivo e lavoro in campagna. Il laboratorio è piccolino ma sufficiente per permettermi di mantenere una produzione totalmente indipendente, cosa per me fondamentale". Lavora con il vetro borosilicato, quello che viene anche chiamato Pyrex, "un vetro nato nel Novecento per le esigenze dell'industria chimica e che non può essere lavorato in fornace perché fonde a temperature troppo alte e raffredda troppo velocemente. Per la lavorazione viene usata la fiamma ossidrica: nel mio studio ce ne sono diverse, ogni tipo di fiamma ha una sua funzione specifica". E continua: "Il vetro è un materiale complesso e le fasi di produzione possono essere molto lunghe e complicate, a queste si aggiunge quasi sempre una fase rischiosa. Fa parte del gioco. C'è sempre un momento, all'inizio o alla fine, in cui un minimo errore può portare alla rottura del pezzo".

Mi piace quando la tecnica cerca di superare il limite, è proprio questo ad alimentare la creatività Simone Crestani

Servizio di Francesca Boccaletto e Massimo Pistore

"La mia mente è piena di progetti in divenire", che richiedono tempo e cura per essere prima immaginati e poi realizzati. Crestani lavora il vetro per produrre oggetti unici, vere e proprie opere d'arte contemporanea, non produzioni in serie. "Un'estate andai a lavorare in una soffieria a Marostica, avevo poco più di 15 anni... Mi sono affacciato a questa attività e mi sono subito reso conto che mi riusciva bene. Diciamo che è un'estate che dura da 23 anni".

La lavorazione del vetro a Marostica "ha una sua tradizione", poco conosciuta ma solida, "nata nel primo dopoguerra grazie a Giovanni Battista Parise e sviluppata per realizzare oggettistica. La tecnica veniva già utilizzata in Germania per la produzione di contenitori a uso scientifico, per le farmacie per esempio, ed è stata poi trasformata per la creazione di oggetti, ha veramente poco in comune con la storia veneziana. Solo negli ultimi anni mi sono affacciato alla tradizione di Murano per un puro interesse personale e per apprendere e assimilare tecniche antiche veneziane". Ma il legame ora c'è, perché a Venezia, in Dorsoduro, vicino alla Salute, Crestani ha aperto una galleria, dove espone e vende le sue opere. "Una parte del mio lavoro si avvicina alla scultura, l'altra al design - spiega -. Cerco di muovermi a 360 gradi nella realizzazione dell'oggetto". E lo spazio veneziano propone sia l'oggetto di design, d'arredamento, che la scultura. "Ho voluto creare una camera delle meraviglie in cui tutto dialoga". 

Appena ho un minuto libero, io vado nel bosco: sto bene lì e questo si riflette in quello che faccio Simone Crestani

Disciplinato ma libero nella fase creativa, Crestani segue le sensazioni quotidiane e i segnali del suo corpo e della sua mente: "Faccio quello che sento di poter fare, valutando le possibilità ogni giorno. Ci sono lavorazioni che richiedono un certo impegno dal punto di vista fisico e io so che, per poterle affrontare, devo sentirmi in forma, con le giuste energie e il tempo necessario per iniziare e completare un'opera". Non tutto può essere messo a riposare, a volte un lavoro richiede metodo e deve essere terminato nel corso di un'unica giornata.

La casa e il laboratorio si trovano immersi nel verde, in un luogo di pace, lontano dal traffico cittadino o dalle strade di passaggio. "La natura ispira il mio lavoro. Tutto quello che creo nasce da un'ispirazione naturale. Appena ho un minuto libero, io vado nel bosco: sto bene lì e questo si riflette in quello che faccio. Partendo dai soggetti della natura, cerco di svelarne le parti nascoste, dettagli che non siamo più abituati a cogliere appieno. Credo ci siano molte cose nascoste nella natura che dal piccolo possiamo far diventare grande, e viceversa".


Atelier d'artista

Una serie ideata e realizzata da Francesca Boccaletto e Massimo Pistore

Intervista di Francesca Boccaletto, riprese e montaggio di Massimo Pistore

Con la consulenza artistica di Giulia Granzotto


Tutti gli episodi della serie Atelier d'artista sono QUI

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