CULTURA

Dove sono i bambini?

Marzo e aprile senza scuola e senza amici. Senza corse nei prati, senza abbracci. Due mesi di isolamento, attese e mille domande. Ai più piccoli abbiamo imposto regole difficili da comprendere, abbiamo chiesto uno sforzo enorme. A quarantena terminata, la scuola resta chiusa, molti genitori sono rientrati al lavoro e sono tornati i nonni, ma non per tutti. Il tempo resta ancora sospeso e totalmente inedito. Franco Lorenzoni, maestro elementare di Giove, in Umbria, autore del libro I bambini ci guardano (Sellerio), nell'ultimo numero di Internazionale (30 aprile/7 maggio) dedica una riflessione alla Didattica dell'emergenza e, andando oltre le questioni prettamente scolastiche, scrive: "Molti narrano di ciò che succede ai loro figli, ma non abbiamo dati certi sul numero dei fantasmi che si stanno perdendo nelle loro case in solitudini sofferenti [...] Va ripensato il ruolo che può avere la diffusione della cultura nei territori, perché una delle poche cose certe è che, nella lotta contro la dispersione, la scuola da sola non ce la può fare. [...] Il minimo che possiamo fare è investire e impegnarci a predisporre per loro le migliori esperienze educative possibili, perché le sfide che li attendono richiedono grandi conoscenze e notevoli doti di creatività".

Ne abbiamo parlato con Chiara Regina Pinton di Ibby Italia*, tra i promotori di Gruppo Children, un nuovo progetto dedicato ai più piccoli lanciato il 4 maggio scorso attraverso una lettera inviata e rivolta direttamente alle bambine e ai bambini, che inizia così: "Care bambine e cari bambini, care ragazze e cari ragazzi, abbiamo pensato a voi ogni giorno. Vi abbiamo immaginate e immaginati spaventati, preoccupati, come lo siamo stati noi adulti. Ma mentre noi potevamo uscire con il cane, per fare la spesa, per andare in banca o in posta e all'edicola, voi no, voi sempre chiusi. Non vi abbiamo più visti né sentiti". E si chiude con un invito: "Fateci sentire le vostre voci. A presto, non vi lasciamo soli".

"In questo tempo sospeso torna alla mente un verso della poesia di Danilo Dolci: Ciascuno cresce solo se sognato - spiega Chiara Regina Pinton A me torna in mente, se penso ai bambini e ai ragazzi, e mi viene da renderlo attuale con un Ciascuno cresce solo se chiamato, perché i bambini e i ragazzi non sono più chiamati, non li chiamiamo più. Sono scomparsi, non li sentiamo nelle strade, nei parchi, in giardino. Sono molto presenti in famiglia e per le insegnanti, però la loro voce è scomparsa. La loro voce non si è sentita nemmeno nella vita raccontata, quella delle dirette, dei comunicati stampa, dei bollettini. Sappiamo tutti che si sta lavorando per riorganizzare la scuola e per fare la scuola in questo tempo nuovo, e sappiamo che il web si è popolato di contributi, proposte di lettura e giochi, ma i bambini e le bambine, i ragazzi e le ragazze non hanno avuto modo di esistere, non si sono sentiti [...] Nelle dirette non ci si è rivolti a loro, non c'era il tempo forse. Ma una frase e poche parole portano via una manciata di secondi".

*IbbyInternational board on book for young people, è un'organizzazione internazionale no-profit, fondata nel 1953 da Jella Lepman con lo scopo di facilitare l’incontro tra libri e bambini e difendere il loro diritto ad accedere alla lettura di qualità anche nelle aree più disagiate e remote del mondo.

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