Società

18 Febbraio 2021

La grande epidemia degli Stati Uniti: da oppioidi e farmaci psicoattivi

Negli Stati Uniti, gli sforzi per arginare l'abuso di medicinali psicoattivi su prescrizione negli ultimi tempi si sono concentrati in gran parte sull’“epidemia da oppioidi”, che uccide quasi 50.000 americani ogni anno per overdose. Dal 1999 al 2018 gli oppioidi e gli oppiacei sono stati la causa o concausa di 446.032 decessi, mentre solamente dal 2017 al 2018 si è vista una diminuzione del tasso di mortalità di tutte le overdosi di droga (–4,1%). Nello stesso periodo sono calate anche le overdosi per tutti gli oppiacei (–2,0%), per gli oppioidi soggetti a prescrizione (–13,5%) ed per eroina (–4,1%). Si è notato però, un aumento relativo al tasso di morti per overdose dovuta all’utilizzo di oppioidi sintetici (10,0%)

Negli Usa nel 2017, le morti per overdose di droga sono state una delle principali cause di “morte per lesioni non intenzionali”. Un dato che è lievemente diminuito nel 2018, ma che ha comportato comunque 67.367 decessi. Gli stati in cui il tasso di mortalità è più alto sono: il West Virginia con 51,5 per 100.000 abitanti, il Delaware con 43,8, il Maryland con 37,2 per 100.000, la Pennsylvania con 36,1 per 100.000, l’Ohio (35,9 per 100.000) e il New Hampshire con 35,8 per 100.000.

In particolare, nel 2018, le morti causate dagli oppiacei sono state 46.802, cioè il 69.5% del totale delle morti per overdose. In due casi su tre la causa di morte è stata l’abuso di oppiacei sintetici.

La maggior parte di questi casi di overdose, ma non tutti, erano causati da analgesici oppioidi. Quando si parla di oppioidi e oppiacei infatti, bisogna includere diverse categorie comprendenti gli oppiacei naturali, come la morfina e la codeina, semi-sintetici come l’ossicodone, l’idrocodone, l’idromorfone e l’ossimorfone, il metadone, che è un oppioide sintetico, l’eroina ed altri oppioidi sintetici come il tramadol e il fentalyn.

A fronte di questa situazione, si è reso necessario pertanto monitorare l’eventuale uso improprio di altri farmaci psicoattivi “meno noti”, anche tra i più giovani. Carol J. Boyd e colleghi nel 2006 hanno considerato un campione di 1.086 ragazzi, e hanno rilevato che il 12% degli intervistati aveva utilizzato nell'ultimo anno farmaci antidolorifici oppioidi non a scopo medico: il 3% per dormire, il 2% come sedativo o contro l’ansia e il 2% come stimolanti. Nel 2017, l’uso improprio di stimolanti, tranquillanti e sedativi combinati (2,8 milioni) ha superato quello degli oppioidi soggetti a prescrizione (2,0 milioni) tra le persone dai 12 anni in su.

Esistono tuttavia pochi dati sull’abuso di medicinali psicoattivi diversi dagli oppioidi nei ragazzi e nei giovani adulti. In questo senso, uno studio pubblicato recentemente su Family Medicine and Community Health cerca di fornire delle indicazioni. L’indagine, che si riferisce al periodo 2015-2018, si è avvalsa di dati provenienti dal National Survey of Drug Use and Health (NSDUH), ha preso in esame un campione di 110.556 ragazzi e giovani adulti statunitensi di età compresa tra i 12 e i 25 anni e ha considerato quattro categorie di sostanze: oppioidi, stimolanti, tranquillanti e sedativi. Ebbene, complessivamente, il 35,1% delle persone in questa fascia di età ha riferito di aver utilizzato nell'ultimo anno un farmaco psicoattivo su prescrizione e, di questi, il 31% ha riferito di averlo fatto in modo improprio.

L’indagine distingue tra gli adolescenti e i giovani adulti. Tra i 54.866 ragazzi di età compresa tra i 12 e i 17 anni, il 25% (1 su 4) ha riferito di assumere medicinali psicoattivi su prescrizione e il 5,7% almeno due farmaci di questo tipo nell'ultimo anno. Tra i giovani che hanno fatto uso di medicinali psicoattivi, il 20,9% (circa 1 ragazzo su 5) ha riferito di averne abusato e il 3,4% è stato classificato come affetto da disturbo da uso di sostanze. Tra gli adolescenti, gli oppioidi sono stati i medicinali assunti in misura maggiore (19%), seguiti dagli stimolanti (7,2%), dai tranquillanti (4,3%) e infine dai sedativi (2,2%). Tra chi ha assunto queste sostanze, la percentuale di uso improprio è stata la seguente: tranquillanti (40,1%), stimolanti (24,2%), oppioidi (17,6%), sedativi (14,2%).

Salendo con l’età, l’indagine rivela invece che tra i 55.690 giovani di età compresa tra i 18 e i 25 anni il 41% ha assunto farmaci psicoattivi su prescrizione e il 13,4% almeno due medicinali di questo tipo nell’ultimo anno. Tra quanti hanno assunto medicinali psicoattivi su prescrizione, il 34,7% ha riferito di averne fatto un uso improprio e il 4,2% è risultato affetto da disturbo da uso di sostanze. Gli oppioidi sono il farmaco psicoattivo più comunemente prescritto (30,2%), seguito da stimolanti (14,1%), tranquillanti (11,5%) e sedativi (3,5%). Tra chi ha fatto uso di queste sostanze, la percentuale di uso improprio è stata la seguente: stimolanti (51,3%), tranquillanti (45,1%), oppioidi (23,3%) e sedativi (19%).

Gli autori dello studio sottolineano che l’uso improprio di questi medicinali, specie quando si verificano in concomitanza con più farmaci psicotropi o altre sostanze non soggette a prescrizione, può alterare lo sviluppo cerebrale, provocare disturbi mentali, potenzialmente causare una dipendenza permanente, una “deriva verso il basso” (per esempio, una perdita di status sociale) e varie malattie correlate alle sostanze.

“Gli individui con disturbi dell'umore e d'ansia – scrivono i ricercatori – possono fare uso di questi farmaci per auto-medicarsi o come strumento per far fronte ai loro problemi di salute mentale. Tuttavia, l’abuso di medicinali psicoattivi su prescrizione può rendere i giovani più suscettibili ad altri problemi connessi all'uso di sostanze”. Specie se, nell’assunzione del farmaco, non ci si attiene strettamente alla durata, alla frequenza e alla quantità prescritta dal medico.

“Il 25% dei giovani tra i 12 e i 17 anni – dichiara Raimondo Maria Pavarin, direttore dell’Osservatorio Epidemiologico Dipendenze Patologiche dell’ASL di Bologna, riprendendo lo studio – hanno avuto prescrizione di farmaci contenenti sostanze psicoattive, tra questi circa il 21% ne ha fatto un misuso, li ha usati dunque senza la prescrizione o in modo diverso rispetto alla prescrizione. Sul totale dei ragazzi intervistati, pertanto, circa il 5% ha fatto un uso improprio di queste sostanze”. Manca tuttavia, secondo Pavarin, una completa contestualizzazione dei dati: è assente, per esempio, la ragione per cui tali farmaci sono stati prescritti e il modo in cui in cui gli adolescenti ne hanno abusato.

Ciò che emerge di interessante dall’indagine, secondo il direttore dell’Osservatorio, è il rapporto tra chi in precedenza ha assunto sostanze non soggette a prescrizione (che includono, secondo quanto indicato nello studio, alcol, sigarette, marijuana, cocaina, eroina, inalanti e allucinogeni) e chi poi ha fatto un uso improprio di farmaci contenenti sostanze psicoattive: “Tra quel 25% di cui si parlava, la probabilità di avere una prescrizione di farmaci contenenti sostanze psicoattive era più elevata tra coloro che nei 30 giorni precedenti avevano fatto uso di sostanze senza prescrizione (sostanze psicoattive illegali, alcol, tabacco), quindi si potrebbe pensare che una quota di questi fosse in cura, anche se l'articolo non ne parla. Inoltre, anche la probabilità di fare un uso improprio di farmaci con sostanze psicoattive si è dimostrata maggiore sempre tra coloro che in precedenza avevano assunto sostanze”.