SCIENZA E RICERCA
Torna a far parlare di sé la più famosa delle pulsar

Il 4 luglio 1054 esplose una supernova nella nebulosa del Granchio da cui ancora oggi si sprigiona un’energia inaspettata. Non finisce di stupire gli scienziati la stella di neutroni (ovvero pulsar, sorgente radioattiva pulsante) al centro della supernova del Granchio. È una vera celebrità nel campo dell’astrofisica. È una delle pulsar più famose perché diede un vero e proprio spettacolo di luminosità nel cielo quasi mille anni fa. Questa pulsar e la nebulosa che la avvolge sono osservabili nella costellazione del Toro. Entrambe sono il residuo di una stella che mille anni fa fu osservata e registrata da astronomi cinesi per la sorprendente luminosità che la caratterizzò rendendola visibile a occhio nudo di giorno per quasi un mese e per ben 653 notti consecutive. Anche una pittura rupestre opera di nativi americani avrebbe immortalato quello strano fenomeno. La pulsar ha un diametro fra i 28 e i 30 km, si trova a 6.300 anni luce dalla Terra e gira su se stessa alla velocità di 30 giri al secondo, generando un campo magnetico di 100 milioni di tesla, cioè mille miliardi di volte più intenso di quello terrestre (tesla è l’unità di misura che esprime l’induzione magnetica, chiamata così in onore del fisico Nikola Tesla).
Questa gigantesca trottola ora torna a far parlare di sé perché sta mostrando di possedere una riserva di energia inaspettata. Questo è quanto scoperto dai telescopi Magic che operano sull’isola Las Palmas alle Canarie e sono i telescopi gamma più grandi al mondo. All’attività di Magic per l’Italia collaborano l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare e l’Istituto Nazionale di Astrofisica. L’Infn è fra i fondatori dei telescopi Magic e ha contribuito alla realizzazione di una gran parte della superficie riflettente e dell’elettronica. Attualmente partecipa agli esperimenti con i gruppi delle università di Padova, Udine, Trieste, Siena e dell’Insubria. L’Inaf è entrato invece nell’esperimento nel 2006 realizzando una parte degli specchi del secondo telescopio. Gli scienziati dell’Infn e dell’Inaf contribuiscono alle attività tecniche e scientifiche con Magic partecipando attivamente alla definizione dei programmi scientifici, alla presa dati e alle loro analisi e interpretazioni.
Ora Magic ha osservato i raggi gamma emessi dalla pulsar ben sopra i 50 GeV, dove fino ad ora gran parte della strumentazione risultava non essere sensibile, scoprendo un'emissione periodica di brevi impulsi che si estendono fino a 400 GeV. Questo limite risulta essere 50-100 volte superiore a ciò che ci si aspetterebbe dalle teorie attuali. Al momento gli astrofisici non sono in grado di trovare una spiegazione soddisfacente a questo fenomeno.
Valentino Pesci