SOCIETÀ

Bici senza frontiere: 30 giorni sui pedali, a Padova e in tutta Europa

Pronti, attenti, via! Comincia alla mezzanotte di oggi European Cycling Challenge 2014, la gara a squadre dedicata ai "ciclisti urbani" che durerà per tutto il mese di maggio. Al termine, si confronteranno i chilometri percorsi, misurati da una apposita appo "caricati" sulla mappa della propria città, si sommeranno e si saprà chi ne ha percorsi di più. L'anno scorso Padova – qui tutte le informazioni per ECC nella nostra città - è arrivata quarta su 12 a livello europeo, superata in Italia solo da Bologna, la città che quattro anni fa ha ideato la competizione. Non è un caso trovare in testa due città universitarie in cui le bici sono il mezzo di locomozione quotidiano di tantissimi. A fare la differenza è la voglia di partecipare, l'abitudine all'uso delle due ruote e lo spirito di gruppo, perché le squadre non hanno un numero di partecipanti prefissato, anzi: sono formate da tutti quelli che, nel mese di aprile, hanno deciso di iscriversi. 

Strano? Per nulla: gli iscritti ad ECC devono rappresentare l'amore per i pedali e la propensione a usarli quotidianamente per tutti gli spostamenti: lavoro, studio, spesa, visite ad amici, cinema e spritz compresi, e quindi tutti i partecipanti sono benvenuti. Restano esclusi solo gli allenamenti sportivi, perché di uso quotidiano parliamo, ed è l'uso quotidiano il protagonista della sfida. Per misurarlo, certo; ma anche e soprattutto per promuoverlo: per mostrare che la bici funziona, è comoda, serve per tutti gli spostamenti, aiuta (e tanto) a mantenersi in salute e a rendere più vivibili e meno inquinate le nostre città. Che, spessissimo arriva prima, anche su percorsi medi e non solo molto brevi, e che – soprattutto, verrebbe da dire – è divertente, non una fatica, ed è social. Chi va in bici non è chiuso in una scatola: si muove veloce, ma rimane fra le persone, vede i volti, si incontra, parla. Salvaguarda, cioè, quella dimensione relazionale che contraddistingue le città ed è una risorsa di tutti, arginando l'effetto "folla solitaria" che la società di massa tende a produrre anche in realtà "a misura d'uomo" come la nostra, e che vedere il mondo da dietro un vetro - sia un parabrezza o lo schermo di una televisione - non fa che amplificare.

Le regole sono semplici: anzitutto ci si iscrive – per chi non l'ha ancora fatto, c'è tempo fino alla mezzanotte di oggi – e si scarica l'apposita app per il proprio smartphone, che misurerà gli spostamenti effettuati e li aggiungerà in automatico al "contachilometri" della propria città, poi, si mette sul manubrio (qui a Padova: ma nelle altre città già si sta pensando di copiare l'idea..) un fiocco o un qualsiasi segnale rosso. E poi si parte: ricordandosi sempre, sganciato il lucchetto prima, e al momento di richiuderlo dopo, di impostare attraverso l'app di endomondo, il punto di partenza e il punto di arrivo. Niente smartphone compatibile? Nessuna paura, solo un po' di fatica in più: si tratta di andare sul sito, aprire la mappa della città e tracciare sopra il percorso compiuto. Confidando nel tempo… E ricordando che, se hanno origine e ritorno in città, anche le gite fuori porta, dal Bacchiglione ai colli Euganei alle sagre di paese da visitare, valgono tutti.

Sfidanti? tanti, 40 città europee: quelle che ci si aspetterebbe, e anche quelle che di primo acchito non si penserebbe: se ci sono Olanda e Paesi del Nord, troviamo anche la Spagna e paesi ex-sovietici come l'Estonia, quest'ultima con la capitale Tallinn i cui ciclisti pedalano, eccome. Tanto da aver vinto l'edizione 2013. Centri piccoli, come Rimini accanto a città come Roma e Barcellona, o la "zona nord" di Torino. Al contrario di quello che potremmo aspettarci, i veri avversari non saranno danesi, svedesi, olandesi: saranno i polacchi, che contano su una squadra di 1.000 e più ciclisti urbani a Gdynia. E se vediamo le città partecipanti, una scommessa l'Italia, il paese nel quale le automobili ogni 1.000 abitanti sono il 50% in più della media europea, ovvero oltre 600 contro 450, l'ha già vinta: sono infatti ben 9 le città italiane in gioco, di gran lunga la "pattuglia" più numerosa.

Il mese della bicicletta sarà accompagnato da moltissime iniziative promosse dalle associazioni, dai ciclisti in gara e dalle città ospiti e protagoniste della sfida: un calendario in progress  da scoprire ogni giorno, ma che, se pensiamo alla riscoperta delle due ruote a "motore umano" che sta avvenendo da qualche anno in qua in Italia – già da due anni le vendite di bici hanno sorpassato quelle di auto, invertendo un trend di lunghissimo periodo - possiamo già immaginarci fitto e pieno di sorprese. 

Iniziative, squadre plurali e multicolori quanto lo sono le persone che ogni giorno si spostano in bici, protagonismo e gioco, città di tutta Europa in primo piano per la più pacifica e colorata delle gare: se tutto questo ci ricorda una vecchia e amatissima trasmissione televisiva, non è un caso. Quello di maggio sarà un mese di Bici senza frontiere – titolo che ha tenuto a battesimo l'iniziativa degli amici della bicicletta bolognesi di febbraio, i diretti competitors di Padova, e che riassume bene lo spirito di ECC. Con la mezzanotte di oggi 30 aprile si comincia: tutti in sella!

Michele Ravagnolo


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