SOCIETÀ

Un ebook anche per chi non vede: l’accessibilità si fa digitale

Mentre era in corso a Marrakech la Conferenza Diplomatica Ompi  per arrivare a un trattato che faciliti l'accesso alle pubblicazioni da parte delle persone con disabilità visive e con disabilità di accesso alle opere a stampa, a fine giugno alla Camera è stato presentato il nuovo servizio Lia – Libri italiani accessibili che propone un cambiamento culturale nel modo di affrontare il tema dell'accessibilità.

Sono 2.500 i libri digitali di narrativa e saggistica, novità e bestseller di oltre 40 marchi editoriali raggiungibili dal portale www.libriitalianiaccessibili.it per un milione e mezzo di ipovedenti e i 362.000 non vedenti italiani. Si va da Inferno di Dan Brown ai romanzi di Simenon, dall’ultimo libro di cucina della Parodi ad alcuni tra i romanzi finalisti al Premio Strega, dai libri di Luis Sepúlveda fino alle immancabili Cinquanta sfumature. Ma si trovano anche libri di autori contemporanei come David Forster Wallace o Javier Mariàs, le opere di Roberto Bolaño o di Emmanuel Carrére, tutti in versione ebook in formati e prezzi accessibili.

Lia altro non è che il sistema sviluppato dall’Associazione italiana editori (Aie) per facilitare l’accesso agli ebook da parte dei non vedenti, inserendo direttamente nel mainstream della produzione editoriale i processi utili a rendere un testo “accessibile”. Il lettore non vedente non è più costretto a individuare il libro desiderato, acquistarlo, richiedere la produzione di una versione accessibile sulla base dell’eccezione di legge e attendere che tale versione sia realizzata e consegnata, ma può fruire direttamente delle versioni accessibili nei modi e nei tempi di qualsiasi altro lettore, navigando sulle librerie online che partecipano al progetto e leggerlo su una pluralità di device. “Gli editori italiani hanno voluto tracciare una strada, - ha commentato Marco Polillo, presidente Aie – Siamo partiti dall’assumerci la responsabilità di produrre libri pienamente accessibili e di certificarli come tali. Perché l’accessibilità caratterizzasse l’intero ciclo distributivo dei libri abbiamo coinvolto distributori, librerie online e sistemi di pagamento in rete e ci siamo impegnati a testare regolarmente software di lettura e device, sensibilizzando anche questi anelli della catena”. Anche le biblioteche sono coinvolte nella catena distributiva considerato che gli ebook di Lia sono stati integrati nei servizi del portale Mlol. I lettori non vedenti hanno la possibilità di rivolgersi alla propria biblioteca di riferimento, accedendo al file sulla base delle medesime licenze gestite dal sistema bibliotecario. Grazie all’uso di standard per la costruzione degli indirizzi Uri è possibile raggiungere da qualsiasi libreria online o da un catalogo (Opac) di una biblioteca, le informazioni sull’accessibilità del file, spiegando all’utente, ad esempio, su quale specifico device quel file è leggibile.

Lia è stato definito dall’Onu tra i più interessanti progetti in cui la tecnologia è stata messa al servizio dell’accessibilità. Sonodue gli elementi che costituiscono il cuore di Lia: il digitale e l’interoperabilità. Gli ebook di Lia sono in formato Epub, che nella sua terza versione ha integrato al suo interno le caratteristiche di accessibilità del formato Daisy, il principale standard per non vedenti. Il livello di accessibilità di un libro è il frutto della complessa interazione tra tutti gli attori della filiera. Non è sufficiente che un ebook sia in sé accessibile, il lettore non vedente può essere in difficoltà a causa del software di lettura, o del device, o può non riuscire ad acquistare il libro perché non è accessibile la piattaforma di vendita, o anche solo il sistema di pagamento online. Quando un ebook è posto in commercio, è accompagnato da una serie di informazioni descrittive (metadati). Lo standard usato per veicolarle in tutto il mondo è Onix, che rende possibile la comunicazione dei dati di accessibilità nei normali flussi informativi sui libri.

Lia è un progetto che “ha saputo praticare l’inclusione in un ambito, quello della cultura - spiega la presidente della Camera Laura Boldrini - dove troppo spesso invece crescono le diseguaglianze e si fa più profondo il divario sociale”. 

Antonella De Robbio

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