SOCIETÀ

Wikipedia: resistibile ascesa o lento declino?

Ai primi di novembre 2013 una serie di articoli usciti a catena ha lanciato l’allarme su Wikipedia, richiamando l’attenzione su diverse criticità nella sua struttura organizzativa, nelle modalità redazionali e di gestione della piattaforma, nei processi nel controllo dei contenuti e nelle forme comunicative esterne. Declino o crisi passeggera? Il magazine dell’enciclopedia (rivale) Treccani.it dedica all'argomento un articolo di Eleonora Ferroni dal titolo Il futuro di Wikipedia riassumendo i punti salienti della questione. La creatura di Jimmy Wales lanciata nel 2001 è il sesto sito al mondo per accessi e per importanza, ha segnato una fase importante della storia di internet, ha cambiando radicalmente il mondo enciclopedico e il modo di diffondere il sapere sul web. A oggi Wikipedia conta mezzo miliardo di lettori e oltre 4 milioni di articoli. Dati alla mano, l’interesse dei media si è concentrato sui costi e forme di finanziamento in rapporto ad un mondo che cresce e si evolve in modo esponenziale.

Una delle critiche più ricorrenti è che Wikipedia è lontana anni luce dai social network, non avendo cambiato il suo punto di vista che rimane tutt'ora statico e non interattivo verso il lettore. Un modello che prevede una formattazione di testi molto strutturata, tipica del web di prima generazione, e che mantiene l'enciclopedia on line molto distante dalle modalità social del web attuale. Ancora nel 2011 la Wikimedia Foundation – che si occupa dell’infrastruttura – aveva annunciato nel suo blog una sperimentazione che avrebbe abbracciato il mondo social 2.0, attraverso il WikiLove Button, un pulsante “mi piace” a forma di cuore che avrebbe dovuto andare in onda entro la fine del 2013, ma ad oggi nulla di simile è comparso sulle pagine delle voci. Ma non è questo il solo problema.

È soprattutto sul modello economico e conseguente impatto sulle comunità del web, in particolare sul ruolo di Wikipedia rispetto alle reti sociali che si è puntata l’attenzione dei media, mettendo in discussione la concreta sostenibilità dell’intero progetto che deve ormai sottostare a una sorta di “test di maturità”. Quanto costa Wikipedia, quanti sono e come operano i suoi redattori, che capacità di espansione e di ricambio dei collaboratori ha il progetto? In altri termini: uno sguardo ai dati, ma soprattutto alle risorse, in particolare a quelle umane.

Tutto è nato a seguito dell’articolo a firma Tom Simonite, pubblicato sulla Mit Technological Review, intitolato Il declino di Wikipedia corredato da una serie di dati – presi dal rapporto stilato da Aaron Halfaker e finanziato dalla stessa Wikimedia Foundation – che mostrano come dal 2007 al 2013 il numero delle figure che contribuiscono a Wikipedia sia in calo costante. In sette anni, una perdita del 30% dei collaboratori, che passano dai 51.000 agli attuali 31.000, su un totale di 250.000 nel mondo, al 90% maschi e occidentali. L’articolo del magazine del Massachusetts Institute of Technology omette però di rilevare che il declino si riferisce alla sola versione inglese e non dice che ogni versione ha una storia a sé, con regole che variano e si adattano alle caratteristiche linguistiche, culturali, e anche di reale sostenibilità del progetto nei singoli Paesi. Non si tratta di un declino che sta imperversando ovunque: in Francia e in Spagna il numero di collaboratori attivi è in leggera crescita.

Wikipedia è in crisi? Non in Italia” sostiene La Stampa, che ritiene eccessivo l’allarmismo che si è creato attorno a un fenomeno che va contestualizzato. Per esempio, la minore quantità di voci della versione italiana (un quarto rispetto a quella inglese) e la qualità non sempre eccellente delle voci va imputata al fatto che in Italia operano dai 2.000 ai 3.000 collaboratori attivi, con un trend di crescita che rimane invariato da anni, ma che è appena un decimo dei collaboratori della versione inglese, e un centesimo di quelli a livello globale. Maurizio Codogno, portavoce di Wikimedia Italia, sostiene che c’è una correlazione tra calo dei collaboratori e la scelta di ridurre l’uso dell’anonimato sulla Wikipedia inglese. Non a caso, in Italia, dove questo ciò non è avvenuto, il calo non c’è stato.

Wired nel suo articolo Perché Wikipedia si trova a un bivio imputa la crisi agli eccessi di burocrazia che ne stanno bloccando la crescita, impedendo di fatto il coinvolgimento di nuovi collaboratori provenienti dai Paesi poco industrializzati, poco esperti nell’uso di sofisticati strumenti di editing, e anche delle collaborazioni di genere femminile. In realtà per tutelare la credibilità stessa dell’enciclopedia contro tentativi di vandalismo e contributi prezzolati è necessario operare in un regime di rigido controllo sui redattori. Va sottolineato che la struttura di Wikipedia non prevede alcuna redazione o comitato editoriale, ma una serie di figure che hanno determinati ruoli: oversighter, amministratoriburocraticheck usersteward. ll ruolo di amministratore – sysop da system operators – è un ruolo "tecnico" ma si occupa di un aspetto cruciale: contrastare le pratiche dei cosiddetti ''sockpuppet'', falsi utenti, che creano o manipolano contenuti a pagamento e costituiscono una grave minaccia, in quanto violano i principi fondanti su cui poggia Wikipedia. La minaccia più grossa a cui i sysop devono far fronte costantemente è prevenire i vandalismi massicci o a macchia di leopardo laddove intere voci vengono deliberatamente cancellate.

Sono note le valanghe di critiche su voci equivoche o poco corrette o magari giudicate faziose o peggio fasulle. Da sempre Wikipedia ha dovuto lottare per difendere la propria credibilità. A ottobre per esempio ha disattivato 250 account di collaboratori volontari scoperti a creare voci dietro compenso delle aziende interessate. Sul banco degli imputati vi sono anche gli strumenti di costruzione delle voci considerati poco "user friendly". Del resto lavorare nell’ecosistema di Wikipedia non è affatto semplice come molti credono. La costruzione di una singola voce richiede almeno tre passaggi: inserimento del contenuto, consolidamento nel formato wiki, uniformazione della nuova voce con le altre. L’esigenza di uniformare l’inserimento di alcuni dati, essenziali per alcune voci come ad esempio nomi, cognomi, luoghi di nascita e bibliografie di personaggi pubblici è un lavoro che richiede competenze tecniche e che serve per ottimizzare la ricerca sul sito.  

La Wikimedia Foundation come soluzione per semplificare l’editing ha pensato allo sviluppo una nuova interfaccia amichevole tramite l’estensione VisualEditor, che consente di formattare i testi in un modo simile a quello di un programma di videoscrittura e che permetterà a chiunque di modificare pagine MediaWiki senza che sia necessario imparare la sintassi wiki. Capita inoltre che i nuovi collaboratori siano scoraggiati vedendo cassate subito dopo le loro aggiunte alle voci, per questo accanto ad ogni modifica c'è ora l'etichetta ringrazia.

Il lavoro da fare è però ancora molto. Nonostante l’impegno della sezione italiana nel promuovere l’utilizzo di Wikipedia nella scuola attraverso il progetto “Wiki va a scuola”, solo il 32,7 per cento degli studenti delle scuole superiori lombarde conosce come funziona. Da qui la proposta di Giovanni Boccia Artieri, sociologo all’università di Urbino tra i massimi esperti di digitale, secondo il quale Wikipedia dovrebbe diventare non solo un progetto "della rete" ma un'attività che possa trovare sviluppo in progetti educativi o di genere, di modo che l’enciclopedia condivisa sia davvero un bene comune. 

Antonella De Robbio

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