CULTURA

Il trionfo del colore: l'arte da Mosca a Vicenza

La Madonna con i santi Ludovico di Tolosa, Antonio di Padova e Francesco d’Assisi si mostra in tutta la sua bellezza. A Palazzo Leoni Montanari la luce la esalta, facendola emergere dalla penombra della sala e offrendola, infine, alla silenziosa contemplazione del visitatore. L'opera di Giambattista Tiepolo è l'ospite illustre della mostra Il trionfo del colore. Da Tiepolo a Canaletto e Guardi. Vicenza e i capolavori dal Museo Pushkin di Moscacurata da Victoria Markova e Stefano Zuffi. Si tratta di una pala d’altare, realizzata dall'artista veneziano, non ancora quarantenne, tra il 1730 e il 1735, per la chiesa di San Provolo a Venezia, ed entrata nella collezione del Museo Pushkin di Mosca nel 1931.

Dopo una prima edizione russa conclusasi nell'ottobre scorso, inserendosi in un programma di scambi internazionali e reciproca valorizzazione, la mostra è giunta ora a Vicenza coinvolgendo due spazi espositivi della città: Palazzo Chiericati, sede del museo civico, e le Gallerie d’Italia a Palazzo Leoni Montanari, sede museale di Intesa Sanpaolo. Al centro, l'arte veneta del Settecento e il suo impatto sulla scena europea. Il Settecento di Venezia si apre con la pace di Passarowitz e si chiude nel 1797 con il trattato di Campoformio, che segna la fine dell'indipendenza della Repubblica Serenissima. In mezzo trova posto un secolo d'oro dal punto di vista culturale, con il teatro di Carlo Goldoni, la musica di Benedetto Marcello e Antonio Vivaldi, l'ingegno di Francesco Algarotti e l'arte di Tiepolo, Guardi e Canaletto. Dividendo ora la scena con Parigi, tra letteratura, musica, teatro e arte, Venezia si gode un ultimo atto di vivace splendore.

Scherzi di fantasia, vedute e capricci, il percorso espositivo "diffuso" propone circa sessanta opere, tra capolavori di Giambattista Tiepolo, Giovanni Battista Pittoni, Luca Carlevarijs, Giambattista Piazzetta, Antonio Giovanni Canal detto Canaletto, Francesco Guardi e Pietro Longhi. Una ventina sono i dipinti provenienti dal Pushkin, tra cui Il ritorno del Bucintoro all’approdo di Palazzo Ducale di Canaletto (su cui si posa il primo sguardo nell'ultima sala di Palazzo Chiericati, un tratto riconoscibile che ferma un istante mostrando una laguna affollata di vita), esposte accanto a una selezione di opere dei Musei civici, che vanta un patrimonio di oltre 50mila pezzi. Ecco allora realizzarsi il felice incontro tra la Veduta della piazzetta a Venezia di Francesco Guardi e la Morte di Sofonisba di Giovanni Battista Pittoni, provenienti dal Pushkin, con le opere conservate a Vicenza, da La verità svelata dal tempo alla serie di acqueforti di Giambattista Tiepolo, rivelatrici di scene popolate da maghi, satiri, astrologi e negromanti. Da Mosca a Vicenza, andata e ritorno, questo viaggio dell'arte favorisce il dialogo tra artisti e luoghi, attraversando il tempo e lo spazio.

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