CULTURA

Zooillogico, la stanza dell’immaginazione

La Mostra internazionale di illustrazione per l’infanzia di Sarmede ospita un nuovo spazio di sperimentazione pedagogica. La 36esima edizione de Le immagini della fantasia (fino al 10 febbraio 2019), diretta dall’artista messicano Gabriel Pacheco, accoglie l’università di Padova e, in particolare, il progetto espositivo sperimentale di Marnie Campagnaro, docente di Teoria e storia della letteratura per l’infanzia, ideatrice di Zooillogico, tra pedagogia e immaginazione: un piccolo giardino letterario, allestito alla Casa della fantasia del piccolo comune del Trevigiano conosciuto come “il paese delle fiabe”, in cui bambini (anche piccolissimi) e adulti sono invitati a sfogliare ed esplorare libri singolari ed esotici, volumi illustrati di poesia e scienza, e stimolare così l’immaginazione. Ad affiancare Campagnaro, nell'ideazione e realizzazione di questo progetto, ci sono le studentesse e gli studenti del corso di Scienze della formazione e dell’educazione del Fisppa, dipartimento di Filosofia, sociologia, pedagogia e psicologia applicata, sede di Rovigo, e del corso di perfezionamento diretto dal professor Giuseppe Zago.

Stepan Zavrel, illustratore e artista visionario, fondatore della mostra di Sarmede negli anni Ottanta del secolo scorso, pensava che per nutrire un cuore bambino fosse importante attraversare le pagine dei libri ma anche agire nel mondo, superando i confini della letteratura. E proprio per questo, Zavrel aveva iniziato ad affrescare persino i muri delle case di Sarmede, trasformando il borgo alle pendici delle prealpi trevigiane in un regno fantastico e colorato. La sua eredità, la sua visione, il suo modo di intendere l'arte e la vita si respirano ancora oggi per le vie del paese che ogni anno mette in mostra la sua vocazione, condividendo storie fantastiche e illustrate con un pubblico internazionale.

“Con questo progetto, ospitato all'interno della mostra, vogliamo riconfermare il ruolo fondamentale della pedagogia, oggi. Il nostro obiettivo è educare le giovani generazioni attraverso l’immaginazione", spiega Campagnaro. "Per affrontare questo mondo è necessario possedere molta immaginazione, costruire delle ipotesi. E anche nella letteratura dell’infanzia esiste il luogo delle ipotesi, del “se fosse”. Ecco allora che in questo spazio sperimentale, noi abbiamo voluto rompere alcuni schemi visivi ed estetici, per offrire la possibilità ai bambini di scegliere liberamente senza passare attraverso i modelli offerti dagli adulti. I bambini incontrano così immagini di rottura rispetto ai modelli proposti dai grandi, usano la loro testa per poter considerare tutte le sfumature dei colori, anche quelle impercettibili, e ritrovarsi in quelle a loro più vicine, in un'ottica di valorizzazione delle differenze. In questo senso, Zooillogico rompe gli stereotipi e introduce la potenza della comparazione, permettendo il confronto e il dialogo, attraverso la costruzione di ponti. La selezione è stata fatta proprio partendo dalla volontà di mettere a confronto volumi con caratteristiche molto diverse". E Campagnaro continua: "Quando mi hanno proposto di allestire lo spazio, ho accettato con gioia la sfida e ho coinvolto subito i miei studenti. Partendo da un'idea di tridimensionalità, abbiamo organizzato e suddiviso la stanza in due sezioni: una parietale, con illustrazioni tratte da sette libri, e una aerea con altri sette libri, per un totale di quattordici, chiusi in gabbie appese al soffitto, che i bambini possono scegliere di aprire per liberare le letture che preferiscono. Sono quattordici primizie, tra titoli di scienza, poesia e cataloghi visivi, imaginier”. Ci sono libri contemporanei - da Il libro delle cose reali e fantastiche a cura di Jutta Bauer e Katja Spitzer (Lapis, 2016) a Un orso sullo stomaco di Noemi Vola (Corraini, 2017) - e libri degli anni Sessanta, Uccellino di Ignazio Drago e Ugo Fontana (Specchio del libro per ragazzi, 1961) e Dov’è lo zoo? di William Wondriska (Corraini, prima edizione 1961), una scelta fatta per permettere di verificare la forza dell’immaginazione che resiste al tempo che passa.

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