Un uovo si schiude, si rompono le acque, un seme buca il terreno, germoglia, nasce una vita. Qualcosa si spezza, si frattura, esplode, si sgretola, si decompone e segna un nuovo inizio. La scienza è costellata di rotture che hanno determinato svolte e rivoluzioni: succede nell’astronomia, per le invenzioni, nella biologia, nel momento della nascita e durante la crescita di ogni essere umano. Un albo edito da Camelozampa, scritto da Matteo Pompili e Lorenzo Monaco, divulgatori e fondatori di Tecnoscienza, e illustrato da Luogo Comune, ci accompagna alla scoperta di cambiamenti dirompenti e necessari che definiscono la vita degli esseri umani e di tutto il pianeta. Il titolo è la perfetta sintesi della sua sostanza ed "è il suono del mondo che avanza": CRAC.
"Abbiamo iniziato condividendo qualche idea con la casa editrice Camelozampa - spiega Matteo Pompili -. Siamo partiti con l'intenzione di occuparci di funghi poi, osservando un'arancia aggredita dalla muffa, abbiamo pensato al tema delle degradazioni". E Lorenzo Monaco aggiunge: "La chiusura di un ciclo di vita è un argomento interessante e necessario ma, in realtà, poco approfondito. Partendo dall'arancia ammuffita sul mio balcone, abbiamo ampliato l'idea iniziale del fungo fino ad arrivare alla catena del detrito". A quel punto il progetto ha preso la sua strada.
“ La vita nasce se qualcosa fa CRAC. Anche tu sei nato da una rottura, spontanea e dirompente. Hai potuto così urlare al mondo che esisti
La fine di qualcosa è difficile da accettare e può provocare dolore, è un processo che richiede tempo per essere assimilato ed elaborato: "Abbiamo cercato di leggere una rottura come un nuovo inizio, e questo non implica per forza qualcosa di positivo per tutti, perché una rottura è una rottura, ma noi abbiamo scelto di considerare ciò che viene dopo quella fine. A quel punto, piano piano, è venuto fuori il libro" che, da Spacco tutto, il regno oscuro dei funghi e di altri demolitori, è diventato semplicemente CRAC, ovvero l'inconfondibile rumore delle infinite e necessarie fratture del mondo.
In questo progetto, oltre al proposito scientifico, sembra essercene uno più filosofico, un sorta di messaggio non dichiarato ma comunque evidente: nella vita, per poter crescere, è necessario accettare la fine di qualcosa. "Le cose si rompono. Noi invitiamo il lettore a danzare con questi crac, ad accoglierli, perché sono il suono del mondo che avanza. Ci piaceva che emergesse questa visione anche se nel libro non spieghiamo tutto in maniera esplicita: ci occupiamo di questioni scientifiche e storiche eppure il messaggio emerge naturalmente. Si parla di accettazione delle perdite e di speranza, senza doverlo dire. E la scienza diventa metafora", precisa Monaco. "Già l'immagine scelta per la copertina dice molto: un muro blu, rotto al centro. Questo crac apre uno nuovo spazio: cosa c'è lì dentro? Noi non lo diciamo, ogni lettore ci metterà le proprie storie, impressioni, possibilità. Il senso del libro si mostra da sé: speriamo arrivi grazie e oltre le immagini e le parole di scienza che abbiamo scritto".
Dunque, anche il tema della morte non viene affrontato direttamente, ma c’è: “Lo troviamo nelle estinzioni, anche se quella parte del libro è spesso vissuta con distanza dai lettori, e poi nel disegno dell’uccello morto, attaccato dal fungo, dettaglio che i bambini notano subito. Oltre a essere un libro di divulgazione scientifica sulla nascita, CRAC è un libro su come affrontare ciò che sparisce e non torna: la nostra intenzione era arrivare anche a questo ma senza forzature, con leggerezza. Il fatto, poi, che il libro non approfondisca un tema specifico fa sì che il pensiero possa spostarsi sui crac personali: dai cuori spezzati ai lutti”. In classe gli insegnanti stanno lavorando con alunne e alunni utilizzando il libro, racconta Monaco: “La settimana scorsa ho potuto vedere undici crac scritti dai bambini e dalle bambine di una quarta elementare. Cinque erano sulla crescita - il passaggio da una classe all'altra, la caduta dalla bici per imparare ad andarci, la nutrizione -, poi c'era un crac più poetico dedicato al passaggio dalla realtà ai sogni, i restanti erano legati ai lutti, alla perdita degli adulti di riferimento. Insomma, CRAC potrebbe rivelarsi utile anche come strumento per la death education”, per aiutare i più piccoli ad accettare la fine, la perdita, l’addio.
“ Nessun lombrico vorrebbe cedere al becco di un merlo. Ma è anche vero che senza distruggere non si può creare nulla di nuovo. È la verità del germoglio che spunta solo bucando il terreno, della musica che per esistere deve rompere il silenzio
Nella sezione finale vengono approfonditi i temi scientifici e viene proposta una ricca bibliografia di riferimento, sfruttata come base per l'accurata ricerca svolta dagli autori, che ha permesso di fare scelte precise e consapevoli. "Ci chiedono perché non abbiamo inserito il Big Bang, il più grande crac dell'universo: tra di noi ne abbiamo discusso molto, ci abbiamo ragionato bene, alla fine non l'abbiamo inserito perché, per noi, un crac riguarda qualcosa che esiste, si rompe e genera altro. Invece, non sappiamo cosa ci fosse prima del Big Bang", spiegano. "Abbiamo fatto anche altre scelte che hanno creato discussioni: nel libro, parlando di DNA, scriviamo che è possibile manipolare gli essere viventi e questo ha suscitato un certo di dibattito. Difendiamo la nostra scelta perché a noi interessa porre l'accento sulla responsabilità: parliamo di meravigliose opportunità che portano con sé anche importanti questioni etiche".
Le illustrazioni, realizzate con i pennarelli (usati quasi sempre dai bambini per disegnare), sono state affidate a Luogo Comune, talentuoso illustratore e urban artist italiano. "In fase di ideazione ogni pagina è stata pensata nei minimi dettagli: avevamo scritto lunghe e complesse descrizioni - raccontano Pompili e Monaco -, ma le abbiamo semplificate in corso d'opera, lavorando insieme a Luogo Comune. La verità è che siamo partiti con idee forse troppo ambiziose e un po’ confuse, difficili da rendere in un disegno, ma confrontandoci con lui abbiamo trovato la strada giusta. Per noi era fondamentale riuscire a ottenere una certa precisione scientifica, anche nelle illustrazioni, una correttezza capace di attraversare tutto il progetto”.
“ Lo sapevi che anche le stelle si spezzano?