UNIVERSITÀ E SCUOLA

La notte prima degli esami? In biblioteca col micio

Per qualche giorno nella stagione delle prove finali le biblioteche delle Università di Buffalo, nello stato di New York, e di Emory, in Georgia, ospitano, oltre che i libri, anche animali domestici con cui i ragazzi possono distrarsi tra una tesina e l’altra. A Yale e Harvard, gli studenti possono prendere in prestito un cane per qualche ora di compagnia. A Tufts University, in Massachusetts, i cuccioli, rigorosamente addestrati, vanno a farsi accarezzare anche nei dormitori. 

“La nostra iniziativa è stata ricevuta in maniera fantastica – dice Bess Pierce, direttrice del Center for Animal Human Relationships (CENTAUR) presso il Virginia-Maryland College of Veterinary Medicine, un istituto condiviso da University of Maryland e da Virginia Tech – Lo vedi dalle facce degli studenti, che si illuminano quando vedono i nostri cuccioli”. CENTAUR porta avanti una serie di programmi che si fondano sull’uso della pet therapy, ad esempio per rallegrare l’umore degli anziani che sono ricoverati in casa di cura e rasserenare gli iscritti di Virginia Tech, ateneo diventato famoso nel 2007 per la carneficina compiuta dallo studente all’ultimo anno Seung-Hui Cho, che uccise 32 persone a colpi di pistola.  

All’evento inaugurale di quest’anno, racconta Pierce, quando le coppie, tutte certificate, di istruttori e cani (e due gatti) si sono installate nella biblioteca dell’università, ha dato loro il benvenuto una folla di duecento giovani. “Tra le altre cose, questi animali funzionano anche da fondamentale ponte per le relazioni interpersonali, perché avvicinano gli studenti l’uno all’altro – dice Pierce – Ragazzi che altrimenti non si rivolgerebbero la parola si trovano a interagire attraverso di essi”. 

Gli esperti sostengono che il contatto uomo-animale allevi sia lo stress sia la solitudine, un problema di cui soffrono in particolare le matricole appena arrivate al college. “Sentiamo spesso raccontare dai ragazzi di come sia stato difficile lasciare a casa gli animali domestici con cui sono cresciuti”, dice Pierce. Ma avere un cane o un gatto all’università è cosa assai costosa, sia dal punto di vista dei soldi sia del tempo. Secondo alcune stime, la spesa media annuale per mantenere un cane va dai quasi 800 dollari agli oltre 10.000, non una cifra risibile per ventenni squattrinati. E non va sottostimata nemmeno la cura quotidiana di cui essi hanno bisogno, un impegno non da poco per persone con orari irregolari e che vivono in dormitori o appartamenti condivisi che non sono adeguatamente attrezzati. “È difficile avere animali domestici e talvolta non è una buona idea nemmeno quando uno pensa davvero di volerlo – dice Pierce – Con la nostra iniziativa offriamo l’opportunità agli studenti di accedere comunque ai benefici di tale esperienza, in maniera però che non sia nociva agli animali e insostenibile per i padroni”.

L’evidenza scientifica sui benefici dell’interazione tra uomini e animali è in realtà ancora relativamente scarsa, giacché gli studi condotti in proposito sono pochi. Tra i più famosi, vi è senz’altro quello del 1999 di ricercatori dell’Università di Buffalo, i quali analizzarono la reazione a situazioni stressanti da parte di 48 agenti di cambio new yorchesi che soffrivano di ipertensione. Ebbene, si rivelarono meglio equipaggiati a rispondere allo stress quelli che, oltre a prendere farmaci, si erano anche procurati un cane o un gatto. “Sappiamo che in alcune situazioni gli animali domestici possono aiutare a ridurre i livelli di cortisolo [anche noto come ormone dello stress] e la pressione sanguigna – dice Pierce – Dobbiamo senz’altro guardare a questi effetti più in dettaglio, ma la cosa entusiasmante è che stiamo cominciando a vedere prove tangibili di quanto ci pare evidente a occhio nudo, quando vediamo qualcuno che ride e si rilassa con un cane o un gatto, anche solo per un’ora”. 

E così la passione per gli animali domestici va diffondendosi in tutti gli Stati Uniti, ben oltre i campus universitari. Esistono oggi sempre più ristoranti, bar e posti di lavoro che, ad esempio, incoraggiano i padroni a portare con sé i propri cani. In questi giorni, i residenti di Atlanta, Baltimora, Cleveland, Dallas, DC, Denver, Indianapolis, Los Angeles, Phoenix e Seattle possono persino farsi recapitare, dal servizio di taxi Uber, un cucciolo in ufficio per quindici minuti di giochi. “Il rapporto con gli animali, con la natura, è parte integrante del nostro essere”, conclude Pierce. 

Valentina Pasquali

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