Più di due milioni e trecentomila euro all’università di Padova dalla Commissione europea per programmi di formazione alla ricerca. Il contributo, nell’ambito delle azioni Marie Skłodowska-Curie – Innovative Training Network (Itn), è parte di un finanziamento più ampio destinato a cinque progetti di ricerca europei a cui partecipa l'ateneo.

I cinque consorzi di ricerca che hanno ottenuto la somma, composti da università, centri di ricerca e imprese, attiveranno ora dei corsi di dottorato destinati a giovani studiosi nella fase iniziale della loro carriera, con non più di quattro anni di esperienza nel campo della ricerca. A Padova le borse di studio disponibili sono nove. L’obiettivo è di migliorare le prospettive professionali e di formare una nuova generazione di ricercatori in grado di spendere le proprie conoscenze nel campo dell’imprenditoria, della creatività e dell’innovazione. 

I referenti dei cinque progetti per l’università di Padova sono Enrico Bernardo, del dipartimento di Ingegneria industriale, che si occuperà di gestione, recupero e bonifica delle discariche di rifiuti (NewMine - EU Training network for resource recovery through enhanced landfill mining); Simone Carmignato, del dipartimento di Tecnica e gestione dei sistemi industriali, che approfondirà i temi della manifattura additiva (Pam^2 – Precision additive metal manifacturing); Paolo Caliceti, del dipartimento di Scienze del farmaco, che si dedicherà ai farmaci oftalmici (OcuTher – Educational network in ocular drug delivery and therapeutics); Paolo Scrimin, del dipartimento di Scienze chimiche, che contribuirà allo studio degli oligonucleotidi in terapia (MMBio – Molecular tools for nucleic acid manipulation for biological intervention). Infine, Massimo Melucci del dipartimento di Ingegneria dell’informazione coordinerà a livello europeo l’intero progetto sull’information retrieval (Quartz – Quantum information access and retrieval theory).