IN ATENEO

Rilevata una nuova onda gravitazionale

Ancora onde gravitazionali. Per la seconda volta gli scienziati delle collaborazioni scientifiche Ligo e Virgo, di cui anche l’Istituto nazionale di Fisica nucleare di Padova fa parte, hanno registrato queste minuscole increspature nel tessuto dello spaziotempo, previste cent’anni fa dalla relatività generale di Albert Einstein. Lo studio è online su Phisical Review Letters.  

Anche in questo caso, come nel primo, le onde gravitazionali sono state prodotte dalla fusione di due buchi neri di massa pari a 14 e 8 masse solari, evento che risale a 1,4 miliardi di anni fa. Le onde misurate si riferiscono alle ultime 27 orbite che i due buchi neri hanno percorso nello “spiraleggiare” vorticoso l’uno attorno all’altro, prima di fondersi in un unico buco nero più massiccio con massa equivalente a 21 masse solari. L’energia liberata sotto forma di onde gravitazionali equivale quindi a circa una massa solare. Questa seconda rilevazione è avvenuta durante il primo periodo di presa dati conclusosi il 12 gennaio 2016, dagli interferometri gemelli Advanced Ligo, negli Stati Uniti (a Livingston in Louisiana, e a Hanford nello Stato di Washington), alle ore 3:38:53 Utc (Coordinated Universal Time) del 26 dicembre 2015. 

L’evento ha caratteristiche diverse dal primo. È generato da buchi neri più leggeri di quelli rilevati in precedenza e questo ha permesso di seguirne l’evoluzione per più tempo. In questo modo è stato possibile caratterizzare bene il sistema nonostante il rapporto tra il segnale e il rumore di fondo fosse di minore intensità. “La caccia ai segnali generati da sistemi binari di buchi neri – spiega Fulvio Ricci, ricercatore all’Istituto nazionale di Fisica nucleare, a capo della collaborazione scientifica internazionale Virgo – si è anche arricchita di un terzo evento  più debole degli altri due e quindi con una probabilità più elevata che possa essere una falsa rilevazione. Tuttavia, anche in questo caso, attribuendo a questo terzo evento un significato astrofisico, saremmo di fronte a un terzo sistema di buchi neri, che è collassato a formare un buco nero finale. Nella sostanza stiamo intravedendo l’esistenza di un’intera popolazione di buchi neri, le cui caratteristiche saranno ben presto svelate nelle prossime fasi di presa dati degli interferometri avanzati”. 

Se la prima rivelazione delle onde gravitazionali è stata una pietra miliare per la fisica e l'astronomia, la seconda consente di affermare che è iniziata l'era dell'osservazione del nostro universo attraverso le onde gravitazionali. 

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