IN ATENEO

Uno sguardo all'ambiente con la tre giorni di convegno di Iso Tc 207

Per tre giornate, tra il 16 al ed il 18 ottobre prossimi, 30 delegati della Commissione ISO TC 207, costituita presso la International Organization for Standardization (praticamente le Nazioni Unite tecnico-scientifiche), provenienti dalle più prestigiose realtà al mondo, si sono dati appuntamento a Padova per parlare di ambiente. L’Italia è rappresentata dall’UNI Ente Italiano di Normazione, che ha delegato CESQA, il Centro Studi Qualità e Ambiente dell’Università di Padova, in virtù della sua esperienza nella ricerca pura e applicata per lo sviluppo di politiche di sostenibilità ambientale a livello internazionale. CESQA da più di 10 anni partecipa ai tavoli ISO come rappresentante per l’Italia e quest’anno è stato scelto per coordinare l’organizzazione del meeting in materia di Life Cycle Assessment.

È un evento che fa dell’ateneo patavino un fulcro mondiale della ricerca nel campo delle scienze ambientali, dedicate alle normative tecniche in tema di impronte ed impatti ambientali durante tutte le attività umane e il ciclo di vita dei prodotti e servizi, di supporto tecnico scientifico alla lotta alla salvaguardia dell’ambiente e delle risorse naturali. Il Ministero dell’Ambiente, riconoscendo il prestigio dell’evento ne ha concesso il patrocinio.

 “I Tavoli ISO – spiega il direttore del CESQA, Antonio Scipioni - si concentreranno sulle metodologie tecnico scientifiche per le valutazioni delle impronte ambientali delle attività e dei prodotti, secondo la metodologia detta dell’LCA (Life Cycle Assessment o valutazione sul ciclo di vita), ovvero con una precisa verifica di tutti gli aspetti ambientali connessi, ma soprattutto durante tutto l’arco temporale degli effetti considerati sull’ambiente, prima, durante e dopo l’utilità umana”.

Rappresenta il nostro Paese presso questi tavoli di lavoro Alessandro Manzardo, PhD. che aggiunge “In questa occasione si andrà a definire il quadro di riferimento con cui tutte le aziende impegnate nella salvaguardia dell’ambiente si dovranno confrontare. Si parlerà di come rendere più affidabili i risultati delle analisi di LCA oltre che di processi decisionali per minimizzare gli impatti ambientali dei prodotti e dei processi industriali”.

Infatti troppo spesso attività e prodotti della civiltà contemporanea vengono valutati solo per i benefici immediati che danno allo sviluppo economico, senza pensare alle ripercussioni negative determinate dai suoi effetti sul lungo periodo, in termini di compromissione dell’ambiente o di sfruttamento irreversibile di risorse. “L’impronta che l’uomo lascia sul nostro pianeta dev’essere compatibile con il delicato equilibrio naturale – spiega ancora Scipioni - dovrebbe essere più simile ad un’impronta del piede sulla sabbia della spiaggia, del tutto reversibile, piuttosto che a quella di un escavatore che cava materiale per l’industria estrattiva”.

L’impatto sull’atmosfera, in termini di emissioni di anidride carbonica data prevalentemente dalle fonti energetiche fossili, viene calcolato con la cosiddetta Carbon Footprint, o impronta di carbonio: tanto minore è l’impronta di un’attività umana, tanto maggiore è il contributo alla lotta ai cambiamenti climatici.

Ma, in abbinata, da qualche anno proprio CESQA è capofila degli studi di ricerca europei sulla Water Footprint, ovvero l’impronta di acqua, che guarda all’impatto sulle risorse idriche, sempre più a rischio per quantità e qualità. “Dai consumi per le attività antropiche alla depurazione acque, dalla conservazione dei ghiacciai alla tutela dei corpi idrici, l’acqua dolce è una risorsa assai limitata sul pianeta, esposta sia alle aggressioni umane per usi civili e produttivi, sia ai cambiamenti climatici, tanto che sempre più spesso anche i flussi migratori in vaste aree del pianeta sono ricondotti alla carenza di acqua”, conclude Scipioni.

A Padova, dopo tre giorni di confronti, la sostenibilità ambientale potrà dire di aver fatto un altro passo avanti, segnando con una impronta, questa volta positiva, il futuro del nostro pianeta.

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