SCIENZA E RICERCA

Etna: a cosa sono dovuti questi terremoti?

Nel periodo di Natale si sono verificati diversi terremoti nella zona dell’Etna, il più alto vulcano d’Europa. Si tratta in genere di terremoti molto superficiali, che nascono a una profondità di un chilometro e mezzo, caratteristica che li rende talvolta molto distruttivi anche quando l’energia liberata dal sisma è bassa. Il terremoto di Fleri, in particolare, è stato di magnitudo 4,9 e ha demolito molte costruzioni nel paese, sebbene sia stato avvertito in una zona limitata. Ma a cosa sono dovuti questi terremoti?

I sismi di ambiente vulcanico sono diversi da quelli che interessano il nostro territorio nazionale in Emilia o in Appennino centrale, perché sono fortemente connessi all’interazione con i magmi che, in determinate condizioni, migrano in superficie attraverso dei condotti fino al cratere centrale del vulcano. Il terremoto di Fleri è associato, probabilmente,  proprio a una eruzione in atto sull’Etna. 

Ma c’è di più. I magmi che migrano in superficie determinano una pressione tale sulle rocce circostanti che, nel caso dell’Etna, contribuiscono a un silenzioso scivolamento del fianco orientale del vulcano verso il mare.  A una velocità media di due centimetri l’anno. Il terremoto di Fleri, in particolare, ha interessato dei blocchi che sono all’interno di questo enorme volume di roccia che sta progressivamente collassando a mare e ha rotto una serie di faglie per una lunghezza di quattro, cinque chilometri.

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