SCIENZA E RICERCA

Nelle placche terrestri c'è più acqua del previsto

Il ciclo dell'acqua nelle zone di subduzione rimane scarsamente compreso, sebbene la subduzione – cioè lo sprofondamento di una zolla al di sotto di quella immediatamente adiacente – sia l'unico meccanismo per il trasporto di acqua in profondità nella Terra. Ebbene, un gruppo di ricercatori della Washington University in St Louis ha recentemente pubblicato su Nature uno studio proprio su questo argomento, dal titolo Water input into the Mariana subduction zone estimated from ocean-bottom seismic data. Una ricerca, quella degli scienziati americani, che costringe a rivedere le attuali conoscenze in merito.

Riprese e montaggio di Elisa Speronello

Gli studiosi hanno analizzato la placca del Pacifico in corrispondenza della fossa delle Marianne e hanno dimostrato che la placca oceanica che va in subduzione al di sotto della placca delle Filippine può contenere acqua fino a 30 chilometri di profondità al suo interno. Ciò significa che l’acqua scende 10 volte più in profondità rispetto alle stime odierne. Inoltre, la quantità d’acqua che si infiltra nella placca che va in subduzione è quattro volte maggiore rispetto a quanto si è ritenuto finora.  

Per questo, se applichiamo questo dato a tutte le placche terrestri che abbiano età e temperatura media della placca pacifica, il contenuto in acqua a livello globale dovrà certamente essere rivisto.

 

 

Fabrizio Nestola describes a recent discovery published in "Nature". The research shows that water can reach a depth of 30 km into the Pacific tectonic plate at the Mariana trench

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