IN ATENEO

Atenei, in 5 anni entrate a -14%

Dal 2010 a oggi, il Fondo di finanziamento ordinario delle università (Ffo) è passato da 8 miliardi e 30 milioni a 6,9 miliardi, con un taglio del 13,6%.

È uno dei principali dati che emergono dall’analisi compiuta da Il Sole 24 Ore sui bilanci degli atenei italiani. Nello stesso periodo le entrate complessive delle università sono passate da 14 miliardi e 94 milioni a 12 miliardi e 95 milioni, con una riduzione del 14,2%.

Per quanto riguarda le uscite, si è passati dal dato globale di 13 miliardi 152 milioni del 2010 agli 11 miliardi 638 milioni attuali, con una riduzione dell’11,5%. Sempre a livello complessivo, il taglio operato dagli atenei nel periodo 2010 – 2015 sulle spese per le assunzioni è stato del 13,8%, mentre è in leggera crescita (+ 2%) l’ammontare degli interventi a favore degli studenti (assegni di ricerca, borse di dottorato e di specializzazione, borse di mobilità).

Tornando agli introiti, si registra un forte aumento dell’incidenza delle entrate proprie, che passano dal 26% al 34,2% rispetto ai trasferimenti statali. Il quotidiano pubblica anche dati di dettaglio relativi a ciascun ateneo: per l’università di Padova, nel periodo 2010 - 2014 la quota di Ffo spettante si è ridotta del 24,9%. Sul dato dell'università di Padova interviene il prorettore vicario Giancarlo Dalla Fontana con una precisazione di ordine tecnico: "Nel 2010, che è stato preso come anno di riferimento, a Padova era arrivato un importante conguaglio - dice Dalla Fontana - cosa che avviene in tutti gli atenei, ma non in modo simmetrico".  Il dato, insomma, anche se corretto "era gonfiato da una particolare contingenza - prosegue il prorettore vicario - e, di fatto, va a sfalsare tutta la statistica: se andiamo a vedere i flussi di finanziamento ordinario degli ultimi anni, Padova in realtà è rimasta costante o in lieve calo. La perdita ovviamente c’è stata, ma si parla di pochi punti percentuali dovuti esclusivamente alla diminuzione del fondo di finanziamento". Minori introiti che comunque non hanno intaccato i servizi offerti agli studenti e l'attività didattica: "l’eccellenza dei risultati dell'università di Padova e gli ottimi punteggi nella valutazione della didattica e della ricerca - conclude Dalla Fontana - ci permettono di attingere in modo consistente alla quota premiale dell’Ffo".

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